Se ne è andata in modo insolitamente silenzioso Rosaria, protagonista immancabile del centro storico di Napoli. È andata via senza clamore, senza avvertire i tanti che probabilmente si abitueranno a fatica a non vederla brontolare sulle scale di Piazza Bellini alla costante ricerca di “quacche spiccio” o di una sigaretta.
Sabato mattina si sono tenuti i funerali, in sordina, come spesso accade per le persone come lei che, per storie di vita che non ci è dato sapere, finiscono per strada a caritare (nonostante lei, nella sua fierezza, non ha mai accettato di essere definita una clochard). “Io una casa ce l’ho” ripeteva sempre a chi provava ad aiutarla.
Una presenza che non poteva non essere notata, una presenza che si imponeva con forza tra i tanti che frequentano la movida studentesca di Napoli e che, in un certo senso, l’avevano adottata. Così, dopo ‘O Barone, anche Rosaria se ne è andata per non ritornare, lasciando un gran vuoto e un senso di incredula tristezza.