Dopo 300 anni torna il Crocifisso svelato del Carmine. L’antica festa del popolo partenopeo
Dic 11, 2015 - Claudia Ausilio
Ieri, giovedì 10 dicembre, nella Sala Giunta del Comune di Napoli, dopo trecento anni, è stata presentata la ricostruzione storica del cerimoniale di svelamento del Crocefisso che animerà la Basilica del Carmine Maggiore.
L’Associazione Culturale “I Figlioli di Santa Maria di Loreto” unita a “NarteA” presenteranno due appuntamenti eccezionali, ideati in seguito alla riscoperta di documenti riguardanti le antiche cerimonie che erano solite svolgersi presso il Carmine Maggiore di Napoli.
La festa che “I Figlioli di Santa Maria di Loreto” andranno a riproporre è quella del 1685, quando Gaetano Veneziano (1656 – 1716), al tempo Maestro di Cappella del Carmine Maggiore, pose in musica un Mottetto in Pastorale in lode del Santissimo Crocifisso del Carmine, a nove voci, violini, tromba, due flauti e due cornetti. La partitura del Mottetto è custodita presso la Biblioteca dei Girolamini di Napoli e sarà eseguita con strumenti antichi e con la partecipazione di musicisti e cantanti provenienti da tutta Italia e dall’estero. L’innovazione di questo progetto è abbandonare l’idea della semplice esecuzione musicale e far rivivere per qualche ora le atmosfere di una Festa a Napoli nel Seicento.
Per chi non lo sapesse presso la Basilica Santuario del Carmine Maggiore di Napoli, è custodito un Crocifisso Miracoloso del XIII secolo, protagonista di un miracolo avvenuto durante la guerra tra Angioini e Aragonesi per il possesso della città di Napoli. Le cronache raccontano che nel 1439, questo Crocifisso chinò il capo per sottrarsi a un colpo di bombarda sparato dagli Aragonesi. Da allora, con pompa solennissima, viene esposto alla venerazione dei fedeli solo nel periodo che va dal 26 dicembre al 2 gennaio. Durante i secoli, il 26 dicembre, le massime autorità della città di Napoli, andavano a prostrarsi per rendere omaggio a questo Crocifisso miracoloso. In tale occasione, il Popolo fedele del Regno di Napoli, al suono delle Campane di tutte le chiese e dai colpi di cannone di tutte le fortezze della città, si radunava presso la Basilica del Carmine Maggiore per ricordare l’evento prodigioso.
L’associazione si presenterà con due eventi di interesse storico-musicale:
– il 12 dicembre alle ore 16.30 presso il MeMus, Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo avrà luogo una Tavola Rotonda organizzata in collaborazione con il Centro di musica antica Pietà de’ Turchini dal titolo “Musica e devozione al Carmine Maggiore: cerimoniali liturgici tra Sei e Settecento” con interventi di Giuliana Boccadamo, Antonio Dell’Olio, Paologiovanni Maione, Maurizio Rea e Giulio Sodano, in cui sarà affrontato per la prima volta un lavoro sulle celebrazioni che erano solite svolgersi presso il Carmine Maggiore di Napoli. Questo appuntamento prelude e arricchisce l’evento in cui sarà ricostruito tutto il cerimoniale dello svelamento del Crocifisso Miracoloso;
– il 30 dicembre alle ore 20.30 presso la Basilica Santuario del Carmine Maggiore di Napoli, quando sarà eseguito per la prima volta in tempi moderni, con strumenti originali, il Mottetto Pastorale in lode del SS.mo Crocifisso del Carmine a nove voci, violini, tromba, due cornetti e due flauti di Gaetano Veneziano (1656 – 1716) di cui ricorre il prossimo anno il terzo centenario della morte. Patrocinati dal Comune di Napoli, dal Teatro di San Carlo e dall’Istituto Banco di Napoli – Fondazione e grazie al supporto dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, alla collaborazione con la Fondazione Pietà de’ Turchini, le Associazioni “I Sedili di Napoli-Onlus” e “Officina delle Idee”, ai Fanzago Baroque Ensamble, unitamente alla straordinaria partecipazione dell’Associazione Culturale NarteA, a cui è affidato il compito di ricostruire il Cerimoniale Liturgico in costumi d’epoca, e grazie al supporto tecnico di tante realtà presenti sul territorio, “I Figlioli di Santa Maria di Loreto”, fanno il loro ingresso nel panorama musicale cittadino.