Nel cuore cittadino del comune di Aversa, ed esattamente in Piazza Duomo, sorge la Cattedrale di San Paolo, iniziata da Riccardo I nel 1053 e ultimata da suo figlio Giordano nel 1090. La Chiesa, eretta sopra l’antica Cappella di Sanctu Paulum at Averse, ha subito nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti che ne hanno purtroppo alterato la forma originale. A contribuire alla perdita della struttura originaria sono stati anche i diversi crolli verificatisi nel corso dei sei terremoti avvenuti tra il 1349 e il 1494, anno in cui si ebbe il crollo di gran parte del campanile che seppellì, sotto le proprie macerie, alcune botteghe e case vicine.
L’attuale facciata in stile barocco si deve ad alcuni interventi di restauro eseguiti all’inizio del Settecento per porre rimedio ai danni subiti dalla struttura durante i terremoti del 1694 e 1702 che, sfortunatamente, distrussero gran parte dell’edificio. La facciata si divide orizzontalmente in una parte inferiore e in una superiore mentre, in verticale, risulta evidente una tripartizione eseguita per mezzo di gigantesche lesene di ordine corinzio.
Svetta al di sopra del portale centrale un frontone semicircolare a sua volta sormontato da una balaustra con grande finestrone. Una grossa conchiglia, posta proprio sopra la finestra in questione, sembrerebbe simboleggiare i pellegrinaggi in Terra Santa. Infine, in cima alla costruzione, si erge un frontone che, sormontato da una grossa croce di ferro, racchiude al suo interno una piccola finestrella con arco a tutto sesto. Gli ingressi laterali invece, collocati proprio al fianco del portale centrale, sono sormontati complessivamente da quattro finestre, due delle quali cieche.
Sulla destra della facciata un ponte collega la Cattedrale con il Campanile che, iniziato nel 1474 per volontà del Vescovo Vassallo, fu ultimato nel 1493. Gruppi di quattro colonne per angolo, probabilmente di riuso, sorreggono il campanile agli spigoli. La struttura termina in alto con un corpo di forma ottagonale dove è murato un busto marmoreo che ritrae un guerriero normanno. Sebbene, in passato si credesse che il busto potesse rappresentare Rainolfo Drengot, ipotesi più recenti suggeriscono che potrebbe trattarsi, in realtà, del fratello di quest’ultimo, Asclettino.
La chiesa presenta una pianta a croce latina divisa in tre navate, di cui quella centrale più alta e luminosa rispetto a quelle laterali. Essa riceve l’illuminazione da finestre poste nella parte superiore della struttura. La navata centrale è divisa da quelle laterali attraverso una serie di pilastri, che sorreggono archi a tutto sesto, decorati con coppie di lesene sormontate da finti capitelli corinzi. Proprio all’inizio della navata si notano, ai due lati, due acquasantiere del XVII secolo attribuite a Francesco Maggi e realizzate in marmi policromi. Esse sono decorate da bassorilievi che rappresentano, a destra, la raffigurazione dell’Infermo che si tuffa nelle acque della piscina probatica e, a sinistra, la raffigurazione di Mosé che fa scaturire l’acqua dalla rupe.
Alle spalle del presbiterio sorge il deambulatorio, unica parte antica della cattedrale originaria. Esso è diviso in sette campate, sormontate da volte a crociera, e dà accesso ad alcune cappelle radiali. Delle cinque originarie, oggi ne restano appena tre. Una di queste è stata tamponata, mentre una seconda è stata abbattuta per realizzare lo scalone che conduce al seminario vescovile.
Di straordinaria bellezza è la cupola ottagonale che sormonta il duomo. Essa si presenta con un tiburio ottagonale caratterizzato da un doppio ordine di finto loggiato, rifatto nel XIII secolo, e realizzato attraverso 52 lesene che scandiscono 44 loggette. La cupola, che si regge su otto spicchi, termina in alto con un baldacchino realizzato da quattro colonne tortili in marmo e da una copertura metallica sormontata da una croce in ferro.