Napoli, trans picchiato in strada. Sui social la foto del volto livido e deformato
Giu 27, 2016 - Michele Di Matteo
Per le strade trans, omosessuali e lesbiche hanno chiesto e chiedono – tramite manifestazioni organizzate dall’Arcigay – che sia rispettata la loro identità sessuale, poiché umiliati con insulti, omicidi e aggressioni. È quanto accaduto ad esempio Fuorigrotta, noto quartiere di Napoli, durante la giornata di ieri. Vittima un transessuale, aggredito e picchiato mentre passeggiava nei pressi dello stadio San Paolo.
Non è la prima volta che il capoluogo campano si macchia di un simile episodio di violenza. Già in altre due occasioni, infatti, nell’ultimo periodo si sono verificati incidenti a danno di persone spesso svilite per i propri gusti sessuali, in quei casi con conseguenze ancora più negative rispetto a quanto avvenuto ieri. A verbale le forze dell’ordine hanno dovuto, infatti, registrare un accoltellamento e addirittura un omicidio.
Davvero troppo per l’associazione che difende i diritti dei non-etero, ovvero l’Arcigay, che dopo le violenze perpetrate a danno della donna trans ha voluto far sentire fortemente la sua voce, denunciando chiaramente gli accadimenti degli ultimi mesi: “Dopo una vittima uccisa e un’altra accoltellata, si tratta del terzo caso di violenza a sfondo transfobico che si verifica proprio tra le strade in cui quest’anno la comunità lgbt (acronimo che si riferisce a lesbiche, gay, bisessuali e transgender – ndr) napoletana ha voluto far passare il Mediterranean pride of Naples (28 maggio – ndr). Si tratta – si legge in una nota emessa dall’Arcigay – dell’ennesima vicenda di violenza, che ancora una volta ci mette a confronto con una realtà in cui l’odio transfobico è forte e continua a tradursi in una negazione violenta e omicida”.
Una negazione che l’associazione intende combattere con misure concrete, anche queste proposte nella medesima nota: “Occorre che si prendano seri e immediati provvedimenti per tutelare quanti vivono con coraggio la propria identità. Arcigay Napoli, nel chiedere alle istituzioni napoletane di aprire un tavolo di confronto con le associazioni lgbt per discuterne e creare soluzioni immediate, rilancia la proposta di utilizzare la ex base Nato anche come luogo di accoglienza per persone lgbt vittime di violenza“.