Tornano a scioperare i docenti universitari che, dopo il “blocco” delle sessioni di settembre, non hanno ancora avuto risposte significative e attendono ora le prime mosse del nuovo Governo. Ad annunciare lo sciopero il Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria che in 22 pagine ha spiegato ai circa 7mila firmatari le modalità dello sciopero che parte oggi, venerdì 1 giugno 2018.
In questi mesi i docenti hanno ottenuto diversi incontri anche con il ministro Fedeli, ma le tante promesse ricevute sono rimaste disattese. “Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo. Ora tutto passa nelle vostre mani. Sarete voi a ottenere i risultati che verranno. Scioperate compatti” ha invitato Carlo Ferraro, professore di Motori Termici per trazione al Politecnico di Torino e presidente del Movimento docenti.
Ma cosa chiedono i professori? Una soluzione rapida e veloce per quanto riguarda la vertenza sul blocco degli scatti stipendiali, la creazione di concorsi per docenti associati, ordinari e nuovi ricercatori. Inoltre, con questa nuova mobilitazione, si chiede uno stanziamento di 80 milioni di euro da destinare agli studenti sotto forma di borse di studio.
Lo sciopero riguarda l’intero Paese, ma il gruppo più folto ad aderire è quello di Napoli, con l’Università Federico II agli stessi livelli di partecipazione della Sapienza di Roma.
I docenti si asterranno dal tenere tutti gli appelli degli esami di profitto programmati nella sede di appartenenza nella giornata fissata per il primo di tutti gli appelli dei loro corsi o moduli della loro sede che cada all’interno del periodo 1 giugno-31 luglio 2018. La durata dello sciopero è per le 24 ore corrispondenti a tale giornata. Tutti gli esami corrispondenti verranno, di conseguenza, spostati all’appello successivo, che si terrà regolarmente.