Addio ad Andrea Camilleri, il papà di Montalbano ma non solo. Ricoverato da più di un mese è morto oggi a Roma all’età di 93 anni.
Fino all’ultimo ha continuato a lavorare e a dettare alla sua assistente e agente Valentina Alferj, i ricordi di una vita lunga.
Raccontava che il suo libro, «Esercizi di memoria», uscito nel 2017 ed edito da Rizzoli «aveva rischiato di rimanere nel cassetto» e non per la sua cecità, ma perché si chiedeva a chi potessero interessare quelle storie.
Era il ’94 quando usciva La Forma dell’Acqua, primo romanzo della serie sul commissario Montalbano. La sua carriera da scrittore iniziò con la pubblicazione del corso delle cose nel 1978 ed è continuata con i suoi romanzi storici, tra cui il formidabile Birraio di Preston e i gialli di Montalbano.
Camilleri è nato per raccontare storie, l’ha fatto fino all’ultimo, salendo sul palcoscenico del Teatro Greco di Siracusa per impersonare Tiresia, l’indovino tebano cieco dell’Odissea. L’ha fatto anche nei giorni prima di essere ricoverato, mentre preparava il suo debutto alle antiche Terme di Caracalla, con lo spettacolo Autodifesa di Caino.
“Se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano“. Ciao Andrea!