I papirologi di tutto il mondo a Napoli: si trova qui la più antica biblioteca greco-latina
Ago 05, 2019 - Letizia Abete
A Napoli, il 6 e 7 agosto, i più importanti papirologi del mondo si riuniranno alla Biblioteca Nazionale per visitare l’Officina dei Papiri Ercolanesi e osservare da vicino i sorprendenti rotoli carbonizzati ritrovati nella famosa Villa dei Pisoni, che serbano importanti testi di autori della cultura classica, da Epicuro a Filodemo di Gadara, a Lucio Anneo Seneca.
Una grande delegazione di studiosi e scienziati internazionali che si occupano di ricerca, conservazione, studio di testi antichi su papiro proveniente dal Congresso internazionale di Papirologia, che si sta svolgendo a Lecce. Oltre 400 partecipanti provenienti da tutto il mondo ( Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Austria, Polonia, Olanda, Egitto e Israele) che si troveranno proprio a Napoli per un momento di confronto, studio e collaborazione internazionale.
Giunto alla 29esima edizione, organizzata dal Centro di Studi papirologici dell’Università del Salento, diretto da Mario Capasso, il congresso ha testimoniato il particolare interesse per papiri di Ercolano.
“Si tratta della più grande biblioteca– afferma Francesco Mercurio, direttore della biblioteca nazionale di Napoli – “che ci è pervenuta integra dal mondo classico e che i papirologi di tutto il mondo con estrema cautela e grande cura stanno cercando di restituire al patrimonio culturale dell’umanità, quasi a compensare parte delle perdite subite con l’incendio dell’antica Biblioteca di Alessandria d’Egitto.”
Diversi i rotoli di Ercolano che hanno restituito testi greci: l’opera cardine di Epicuro Sulla natura, il corpus delle opere di Filodemo di Gadara,a cui si deve la costituzione della biblioteca ercolanese, e di altri filosofi epicurei come Demetrio Lacone, Polistrato, Carneisco, Colote e Metrodoro entrambi di Lampsaco, e dello stoico Crisippo.
Poche invece sono le opere in lingua latina, di natura più varia per la presenza di commedie, opere storiografiche, testi politici e giuridici ed infine l’ Historiae ab initio bellorum civilium di Lucio Anneo Seneca.
“Siamo lieti di ospitare nell’ambito del Congresso internazionale di Papirologia – afferma Francesco Mercurio- la folta delegazione dei più noti papirologi internazionali. La visita speciale vuole essere un saluto di eccezione che Napoli offre alla ricerca umanistica”.
Anche se la notizia del ritrovamento di un frammento di un testo antico ritenuto perduto sia di scarso interesse e generi pochi like sui social, il direttore della Biblioteca di Napoli afferma invece di essere estremamente orgoglioso. “Orgoglioso di essere il conservatore della più antica biblioteca greco-latina esistente e che studiosi provenienti da tutto il mondo vengano a Napoli per conoscerla e magari pensare a soluzioni in grado di permettere di decifrarne il contenuto.”