Milano deve 11,5 miliardi al Sud: il costo amaro della “fuga di cervelli”


Che il Nord Italia abbia raggiunto un certo benessere economico ai danni del Meridione è una verità storica e sociale che lentamente sta emergendo. A partire da una vera e propria occupazione militare ed economica ai tempi dell’Unità d’Italia fino ad arrivare a fondi Nazionali mal distribuiti, il divario è tristemente netto fra le due facce del nostro Paese. Alcuni dati, però, rendono questo divario ancora più ampio e doloroso.

Secondo le ultime ricerche pubblicate da SVIMEZ, l’Associazione per lo Sviluppo Industriale del Mezzogiorno, solo Milano deve ben 11,5 miliardi di euro al Meridione. Questo è il costo del prodotto più prezioso ed unico che il Sud abbia mai potuto svendere: i cervelli ed i sogni dei nostri giovani. Questo debito, infatti, è il prezzo della cosiddetta “Fuga di Cervelli”.

Negli ultimi 15 anni, circa 210 mila giovani, laureati al Sud, si sono trasferiti al Nord per cercare impiego ed un terzo di questi è andato proprio in Lombardia. Su questi ragazzi le regioni d’origine hanno investito risorse dalla nascita fino ai 25 anni: sanità, istruzioni e contributi alle famiglie. Nel momento in cui sono diventati produttivi grazie alle competenze acquisite, hanno portato questa ricchezza al Nord, dove pagano contributi ed offrono il loro lavoro qualificato.

11,5 miliardi è il costo di questa fuoriuscita di ricchezza umana e sociale. Un salasso che è destinato ad aumentare nei prossimi anni. Secondo i dati Istat, infatti, il Sud va sempre più spopolandosi per colpa di questa fuga di massa dei più giovani. Come se non bastasse, le stesse grandi imprese stanno lentamente abbandonando il Mezzogiorno, dal momento che i lavoratori più qualificati si spostano altrove.

Un circolo vizioso dove povertà e disoccupazione non fanno che alimentare altra povertà e disoccupazione, arricchendo invece, anzi, sovraffollando le regioni con maggior benessere. Aldilà del debito evidenziato da SVIMEZ serve un intervento forte per arginare questa emorragia di menti: bisogna valorizzare qui i nostri giovani, bisogna aiutare le imprese affinché scelgano di continuare ad assumere e lavorare al Sud, bisogna trattenere a qualunque costo le speranze, i sogni, l’intelligenza ed il sudore di chi non vuole altro che un futuro, magari senza abbandonare famiglia e casa per renderlo concreto.


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