Protezione Civile: trend costante nei nuovi casi, calano i decessi. Il bollettino del 1 aprile
Apr 01, 2020 - Chiara Di Tommaso
Il Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha letto il bollettino del 1 aprile 2020 per quanto riguarda i casi di coronavirus in Italia. Ad accompagnarlo in conferenza il prof. Albero Villani, presidente della Società Italiana Pediatria e componente del comitato tecnico scientifico.
Il totale delle persone attualmente positive è di 80.572 (ieri era 77.635), con un incremento di 2.937 casi rispetto al giorno precedente (ieri erano 105.792).
Di questi 4.035 sono ricoverati in terapia intensiva, 28.403 sono ricoverati in ospedale con sintomi mentre 48134 , il 60% del totale si trova in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi. Il numero dei nuovi decessi purtroppo resta ancora alto, oggi si contano 727 (ieri erano stati 837). I guariti invece in totale sono 16.847, 1.118 in più rispetto a ieri. Il totale dei deceduti è invece 13.155.
Per quanto riguarda la Cross sono stati trasferiti 103 pazienti, sette in più rispetto a ieri. 63 affetti da covid-19, 40 no. 30 sono i pazienti trasferiti in Germania. 94 milioni la cifra raccolta sul conto corrente della Protezione Civile. Borrelli parla anche di mascherine distribuite ai medici che erano state donate dal nostro paese che erano destinate alla collettività e che per errore sono andate ai medici di base. Inoltre avvisa tutti che ci sono raccolte fondi a nome della Protezione Civile che in realtà sono fake, così come una pagina Facebook che si spacciava per il Dipartimento di Protezione Civile con relativo iban.
Questi i dati diffusi ieri dal Protezione Civile.
Villani parla dei casi di coronavirus tra i bambini.
“Non ci sono decessi. Ad oggi ci sono solo situazioni cliniche lievi. Ci sono anche neonati positivi ma sono tutte situazioni tranquille”.
Sulle passeggiate consentite ai bambini.
“La circolare del Ministero va letta per come è scritta. Va riferita alle limitazioni vigenti, non c’è nessun cambiamento, siamo ancora nella fase del contenimento. Per il Comitato tecnico scientifico non ha deliberato ancora nessuna comunicazione, se si ragiona per il dopo è giusto considerare le segnalazioni di tante associazioni. Non c’è nessuna indicazione che un bambino in carrozzella venga portato a fare una passeggiata”.
Siamo nel picco?
“E’ un argomento di scarsissimo interesse. Siamo in una situazione emergenziale, tipo una guerra, e dobbiamo rispettare rigidamente le regole. Nel mondo si parla di modello italia”.
Sono scesi i ricoveri e il numero delle terapie intensive.
“Si vede la bontà del percorso intrapreso, ma conferma la necessità di continuare così”.
Molte persone con febbre a casa non hanno avuto il tampone. E i famigliari che sono a contatto, non avendo un certificato di positività, devono andare a lavoro.
“Solo quando ci sono sintomi evidenti, come difficoltà a respirare viene fatto il tampone. Coloro che ne hanno realmente bisogno, viene eseguito. La sola febbre non costituisce un’indicazione. Esistono dei numeri e il medico curante da chiamare”.
Sulla terapia intensiva.
“Per quanto riguarda i posti di terapia intensiva, sono stati ampliati. Abbiamo attivato la CROSS, a me non èa arrivata nessuna segnalazione di persone che non sono riuscite ad arrivare alla terapia intensiva. Gli ospedali lombardi sono al limite, ma col lavoro di tutti si soccorre tutti. I numeri di pazienti che è sceso in terapia intensiva (ieri 42 oggi 12) ci conforta perché manteniamo quella capacità di cura della terapia intensiva. Si avvicina Pasqua, nessuna pasquetta. Dobbiamo rimanere a casa, lavarci le mani”.