Coronavirus, i lavori più a rischio nella fase 2: l’elenco dell’Inail


L’Inail, l’istituto nazionale per l’assicurazione degli incidenti sul lavoro, ha approvato il documento tecnico che contiene indicazioni sulle misure di contenimento del contagio da nuovo Coronavirus nei luoghi di lavoro nella fase di riapertura delle attività produttive, prevista dal prossimo 4 maggio.

L’Italia è tra i Paesi al mondo maggiormente colpiti dalla pandemia da SARS-CoV-2, emergenza sanitaria globale che, oltre ad aver causato un’enorme perdita di vite umane, avrà un impatto nella vita lavorativa e sociale.

“Essenziale garantire la sicurezza dei lavoratori in questo momento di emergenza. In quest’ottica e per affrontare in sicurezza la graduale ripresa delle attività produttive nella cd “Fase 2” , sottolineano nella prefazione al documento il presidente e il direttore generale dell’Inail Franco Bettoni e Giuseppe Lucibello “l’Istituto, nell’ambito delle diverse funzioni, assicurativa, riabilitativa, di prevenzione e di ricerca, ha messo in atto iniziative con l’obiettivo di garantire una tutela globale della salute e della sicurezza dei lavoratori, anche in questo momento di emergenza”.

Esposizione, prossimità, aggregazione: le variabili per classificare il rischio. Tra queste iniziative, le misure di contenimento indicate nella pubblicazione. Nella prima parte del documento è illustrata una metodologia innovativa di valutazione integrata del rischio che tiene in considerazione il rischio di venire a contatto con fonti di contagio in occasione di lavoro, di prossimità connessa ai processi lavorativi, oltre all’impatto connesso al rischio di aggregazione sociale anche verso “terzi”.

Misure di protezione e lotta all’insorgenza di focolai epidemici. La seconda parte contiene un focus sull’adozione di misure organizzative, di prevenzione e protezione e di lotta all’insorgenza di focolai epidemici, anche in considerazione di quanto già contenuto nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” stipulato tra Governo e Parti sociali il 14 marzo 2020.

Un nuovo modello organizzativo di prevenzione per il ritorno progressivo al lavoro. L’adozione di misure graduali e adeguate attraverso un nuovo modello organizzativo di prevenzione partecipato, – osservano Bettoni e Lucibello – consentirà, in presenza di indicatori epidemiologici compatibili, il ritorno progressivo al lavoro, garantendo adeguati livelli di tutela della salute e sicurezza di tutti i lavoratori, nonché della popolazione”.

La pubblicazione è stata approvata dal Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Protezione Civile, a cui Inail partecipa con un suo rappresentante, ed è frutto di un lavoro di ricerca condotto dall’Istituto anche in qualità di organo tecnico scientifico del Servizio Sanitario Nazionale.”


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