Crisanti: “A Napoli manifestava chi in discoteca e in vacanza ha diffuso il virus”
Ott 24, 2020 - Redazione
Anche il virologo Andrea Crisanti si esprime su quanto accaduto ieri sera a Napoli, dove si è assistito purtroppo a scene da guerriglia urbana. Una manifestazione pacifica che è degenerata forse a causa di alcuni infiltrati, una protesta sacrosanta che però viene oscurata nei reali motivi per dare voce alla violenza. Ne fanno le spese i cittadini onesti, perbene, pacifici che non sanno dove andare a parare per mettere il piatto a tavola.
Crisanti, intervistato dal Corriere del Mezzogiorno, ha affermato: “Non biasimo le persone che protestano, ma sbagliano il bersaglio: perché non dovrebbero protestare contro De Luca, ma perché in questi ultimi quattro mesi non è stato fatto nulla di ciò che andava realizzato per evitare la nuova ondata. Probabilmente, tra quelli che protestano vi saranno anche coloro che sono andati in discoteca ed in vacanza e al loro ritorno hanno contribuito a provocare la nuova espansione dell’epidemia. Il problema, tra l’altro, non si chiude qui: non possiamo più consentirci di andare avanti tra alti e bassi. Bensì, occorrerà consolidare i risultati dopo le chiusure ed evitare altri errori per il futuro”.
Il virologo se la prende dunque con i cittadini, ma anche con le Autorità che non hanno saputo contenere il contagio: “Non abbiamo utilizzato questi mesi per creare un sistema di sorveglianza attiva, incrementando la capacità di fare tamponi e potenziando l’impegno dove serviva, per poi collegare tutto all’app Immuni. Fondamentalmente non è stato fatto nulla. L’unica cosa che è stata fatta è di sperare che fosse finita”.
La soluzione è chiudere tutto, a suo avviso: “Al punto in cui siamo giunti, e dopo aver sprecato tutto ciò che con grande sacrificio è stato fatto nei mesi scorsi, non resta che la chiusura delle attività. Ormai, solo chiudendo tutto si può fermare l’epidemia”.