Napoli, 500mila cassintegrati e gli aiuti non bastano: “Sarà una polveriera sociale”
Nov 11, 2020 - Stefano Colasurdo
Negli ultimi mesi in Campania, con particolare riferimento alla città di Napoli, è aumentato a dismisura il numero di lavoratori in cassa integrazione. Molti di questi però lamentano il mancato sostegno dello Stato tramite sussidi. La situazione è critica.
Il Coronavirus ha colpito duro sia il sistema sanitario sia il sistema economico e sociale del nostro paese. In Campania, in particolar modo, ci sono state migliaia di persone che hanno perso il lavoro e che oggi riescono a mettere il piatto a tavola solo grazie ai sussidi.
Questa misura tuttavia, oltre ad essere denigrante, lascia anche tanti dubbi sulla sua funzionalità. Basta pensare che nella nostra regione ci sono ben 800mila dipendenti in cassa integrazione, di cui 500mila solo a Napoli e provincia. Tra questi però, non tutti hanno percepito il reddito di emergenza. Inoltre il dato numerico è veramente allarmante se pensiamo che soltanto a luglio (secondo dati Fiom) i lavoratori in casa integrazione non toccavano quota 150mila.
Ci sono alcuni lavoratori che nei mesi scorsi hanno ottenuto soltanto un sostegno minimo, e per pochi giorni. Secondo i dati Inps rimane un 17% di domande senza risposta, che devono essere ancora verificate. I sindacati però vogliono vederci chiaro e chiedono quindi uno sforzo maggiore a chi di dovere per fronteggiare l’emergenza.
Queste le parole del segretario generale della Cgil Campania Nicola Ricci, riportate da La Repubblica: “I dati ufficiali diramati dall’Inps in Campania in queste ore documentano in maniera ancora più allarmante il ricorso imprescindibile all’unico sostegno al reddito per i lavoratori e le famiglie della regione. Chiediamo all’istituto un ulteriore sforzo organizzativo che consentirebbe chiarezza nelle procedure e nelle anomalie.
Cgil, Cisl e Uil avevano a ragione chiesto la proroga della Cig perché per il numero di lavoratori in Campania, con quasi 833 mila bonifici Inps inoltrati e circa 800 mila dipendenti coinvolti, ci si troverà a gestire una polveriera sociale con un nuovo lockdown che coinvolgerà le persone della cosiddetta economia sommersa.”
Intanto l’Inps ha previsto l’accoglienza di nuove domande relative al Decreto Ristori. Potrà presentare domanda sia chi ha avuto un sostegno nei mesi precedenti, sia chi non lo ha mai ricevuto.