Campania – troppi neolaureati vanno via dalla Regione. Si dice spesso che l’Italia non sia un paese per giovani, che non ci siano abbastanza opportunità per i ragazzi, che andare all’estero sia più appagante e più redditizio.
Nord vuoto durante la pandemia – I cervelli in fuga sono tornati a casa
Per quanto riguarda i neolaureati in Campania, un rapporto Istat aveva lanciato un dato allarmante: la Campania ha lasciato andar via circa 100.000 giovani, di cui 50.000 Laureati (nel periodo 2018 – 2017). Stando ai dati, l’offerta di lavoro in Campania per i laureati è 10 punti sotto la media nazionale.
Poche risorse economiche, lavoro a nero, salario troppo basso rispetto al curriculum vitae del neo laureato, fanno molto spesso fare le valigie ai giovani e cercare una nuova terra promessa – che può essere anche il centro nord Italia – dove poter sfruttare al meglio il proprio potenziale.
Forse l’errore sta proprio nel meccanismo accademico italiano, troppo incentrato sulla teoria e poco sulla pratica e questo rende poi difficile la vita usciti fuori dall’università. Ed è proprio questo che sottolinea Ernesto D’Amato – esperto di risorse umane e occupabilità AD della Radar Academy – “La fuga dei giovani laureati rappresenta sicuramente uno dei grandi limiti per la ripresa economica del Mezzogiorno e della Campania. Senza una classe di giovani Manager specializzati, sarà molto difficile per le aziende crescere in un mercato sempre più competitivo.
Le Università, in molti casi, non riescono a fornire ai ragazzi le competenze per rendersi appetibili dal mercato del lavoro. Vanno offerte ai neolaureati le competenze pratiche e reali richieste dal mondo del lavoro e supportare le aziende del territorio ad intercettare i profili migliori.
“Come imprenditore del Sud – conclude Ernesto D’Amato – conosco bene le enormi difficoltà riscontrate dai neolaureati nel trovare lavoro. Il mio obiettivo è contribuire allo sviluppo in Italia di una cultura Manageriale innovativa e competitiva.
Dobbiamo offrire ai giovani campani l’opportunità di avere una formazione di alto livello e allo stesso tempo spendibile da subito nel mondo del lavoro, senza essere costretti a lasciare la loro terra. È questa la sfida dell’occupabilità che anche in Campania deve diventare il driver dello sviluppo e del lavoro“.