Covid, la pandemia ha danneggiato il sesso: il 60% degli uomini ha avuto un calo di desiderio
Giu 03, 2021 - Andrea Favicchio
La pandemia di covid che da più di un anno e mezzo ha stravolto le nostre vite, non ha inciso solamente sull’apparato respiratorio ma anche sulla salute mentale e di conseguenza sui rapporti di sesso. Secondo un’indagine condotta online dalla Società Italiana di Andrologia su oltre 1.000 uomini il 60% ha riferito un calo del desiderio e di aver diminuito l’attività sessuale durante il lockdown. Le riaperture però non stanno spazzando via i disagi: la pandemia e l’isolamento hanno lasciato segni che perdurano anche con il graduale ritorno alla normalità, tanto che il 24% degli uomini continua ad avere difficoltà sotto le lenzuola.
Sesso in crisi a causa del covid
“La pandemia da COVID-19 e i provvedimenti di distanziamento sociale messi in atto per contenerla hanno imposto un drastico cambiamento nelle abitudini di vita, creando situazioni di disagio psicologico e sessuale – spiega Alessandro Palmieri, presidente SIA e Professore di Urologia Università Federico II di Napoli – Con la progressiva eliminazione delle restrizioni si permetterà all’Italia una graduale ripresa delle normali abitudini relazionali, ma il maschio italiano alla ripresa della normalità, in molti casi dopo aver contratto e sconfitto il COVID-19, non supererà i suoi problemi“.
Numerosi dati indicano inoltre che la pandemia nel tempo possa richiedere un prezzo più alto da pagare al benessere sessuale degli uomini che sono stati contagiati. Gli studi suggeriscono infatti che l’infezione possa portare a un aumento del rischio di disfunzione erettile, con un’azione diretta del virus sulla funzionalità dei corpi cavernosi del pene attraverso una diminuzione della produzione di ossido nitrico, il principale mediatore dell’erezione.
“Come per molti aspetti di questa nuova malattia ancora poco conosciuta non è ancora noto quale sia il meccanismo con cui il virus produca il danno, se con meccanismo diretto oppure per conseguenza della febbre e dello stato infiammatorio, né è noto quale sarà l’evoluzione nel tempo di queste complicanze del contagio – continua Palmieri.
“Ecco perché SIA torna con l’iniziativa ‘L’andrologia italiana risponde’, un servizio già proposto con successo nel corso del primo lockdown dello scorso anno: dal 1 giugno gli esperti della Società Italiana di Andrologia saranno disponibili tutti i giorni dalle 10 alle 19 per offrire consigli utili, informazioni e risposte. Contattando il numero verde 800-995125 si potrà parlare con uno specialista in grado di rispondere a tutte le preoccupazioni in merito al proprio stato di salute andrologico, per far sì che la salute sessuale maschile non venga trascurata dopo il passaggio della tempesta COVID-19“.