Curve in silenzio, tutto il Maradona è muto: se gli Ultras perdono, perde tutto l’ambiente
Apr 03, 2023 - Stefano Esposito
Giornata complicata quella di ieri per il tifo organizzato azzurro. Iniziata nel pomeriggio con la protesta di Piazzale Tecchio, è proseguita con il teso silenzio durante tutta la partita, che ha portato anche a qualche tafferuglio tra gli stessi supporters presenti in curva. Tutti contro Aurelio De Laurentiis e la sua politica dei prezzi: inconcepibile per gli Ultras far pagare 90 euro per un biglietto di un settore popolare.
Il messaggio alla società è ben chiaro e si potrebbe interpretare così: adesso siamo probabilmente arrivati ai massimi storici in termini di obiettivi sportivi all’orizzonte, e dunque i prezzi salgono alle stelle. Ma quando non arriveranno più le tanto auspicate vittorie, cosa succederà? Lo stadio si svuoterà, gli ormai famigerati ‘occasionali’ torneranno ad assistere pigramente alle partite dal divano di casa, e sulle curve rimarranno solo loro: i gruppi organizzati.
Quando De Laurentiis disse: “Allo stadio i bambini vedono droghe e armi”
Perché dunque ignorare completamente la loro esistenza, cercando anzi di allontanarli sempre più dalle gradinate? Semplice, perché a De Laurentiis storicamente non sono mai andati a genio. Il presidente del Calcio Napoli ha manifestato a più riprese nel corso degli anni con uscite a volte ai limiti il proprio dissenso nei loro confronti. L’ultima volta recentemente, a margine della giornata di guerriglia che vide coinvolti anche i tifosi tedeschi dell’Eintracht. “Il tifo deve essere sano. Allo stadio ci vanno famiglie e bambini ai quali non bisogna far fare un tiro di cocaina, né far fumare marijuana o far vedere un’arma, o far vedere che ‘il Napoli siamo noi'”.
Parole che non lasciano margini all’interpretazione, ed i prezzi dei biglietti di Napoli-Milan di Champions League sono una diretta conseguenza dell’Aurelio-pensiero. Il presidente azzurro sta sfruttando il momento vincente della propria squadra, per dare una ‘spallata’ al tifo organizzato. Non va dimenticato il regolamento d’uso, che già dalla stagione scorsa è stato motivo di acceso dibattito per le sue regole rigide. Negli anni De Laurentiis ha spesso parlato di come volesse trasformare l’ex San Paolo in un luogo più vicino ad un teatro, (o per meglio dire un cinema), ponendo anche l’accento sul famigerato ‘stadio virtuale’. Da anni infatti le amichevoli estive del Napoli sono in Pay-per-view: ogni estate per ammirare i propri beniamini anche sotto l’ombrellone, i tifosi azzurri devono spendere tra i 40 e i 50 euro oltre al costo canonico mensile dei vari abbonamenti alle tv digitali e satellitari.
‘Pagare moneta, vedere cammello’
Del resto, ‘Pagare moneta, vedere cammello’ è la storica frase che De Laurentiis ha ripetuto a più riprese nelle sue uscite ufficiali. Bisogna ammettere che da questo punto di vista, il presidente non ha mai fatto un passo indietro. A livello imprenditoriale il ragionamento fila liscio: l’azienda Napoli sta crescendo, dunque salgono i prezzi di tutto ciò che riguarda il mondo azzurro. Una maglia ufficiale da gioco costa adesso 125 euro, un biglietto per i quarti di Champions ne costa 90.
La squadra ieri non ha però aiutato il proprio presidente. Senza l’assordante tifo del ‘Maradona’, gli uomini in campo sono sembrati più spenti, con le idee appannate e quasi sfiduciati. In piena controtendenza rispetto alla stagione trionfale che stanno disputando. Una partita da dimenticare per Di Lorenzo e compagni, proprio contro quel Milan che se dovesse malauguratamente ripetere una prestazione del genere anche nella gara d’andata di coppa, renderebbe il valore di quei 90 euro ancora più difficile da digerire.