Dalla Bulgaria alla Biennale di Venezia: è torrese il giovane regista che incanta tutti
Mag 23, 2023 - Veronica Ronza
Si chiama Ciro Gallorano ed è originario di Torre del Greco il giovane regista selezionato per la finale del bando riservato agli under 35 della Biennale di Venezia. La sua compagnia, Cantiere Artaud, ha già ricevuto numerosi riconoscimenti ed è pronta a rappresentare l’Italia intera al The Black Box Festival che si terrà in Bulgaria.
Ciro Gallorano, il giovane regista di Torre del Greco incanta
Gallorano è stato selezionato alla finale della Biennale College Teatro 2023 del bando Regia Under 35 di Venezia con il progetto dal titolo Crisalide. Il lavoro, ancora in fase di creazione, vede in scena Sara Bonci e Andreyna De La Soledad, e sarà presentato in forma di primo studio il prossimo 26 giugno, nel corso di un evento non aperto al pubblico.
Cantiere Artaud è la compagnia teatrale fondata nel 2016, ad Arezzo, proprio da Ciro Gallorano, insieme a Sara Bonci. Con lo spettacolo L’eco della falena il gruppo ha già ottenuto numerosi riconoscimenti ed è pronto a spiccare il volo fino a Plovdiv, in Bulgaria, dove rappresenterà l’Italia al The Black Box Festival.
Il tema dell’opera è la ricerca sul tempo, ispirata alla vita e alle opere di Virginia Wolf. In scena Sara Bonci e Davide Arena, diretti da Ciro Gallorano, che ha curato anche le luci insieme a Federico Calzini. Vincitore del Bando Opera Prima 2020, finalista a Direction Under 30 2020, selezionato a In-Box 2020 e 2021, finalista a CrashTest Teatro Festival 2021 e selezionato a Differenti Sensazioni 2021/2022 International Performing Art Season, lo spettacolo continua a riscuotere grande successo.
Grazie al sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Sofia, L’eco della falena chiuderà il festival internazionale giovedì 15 giugno, alle 19:00, nella sala da camera del Teatro Drammatico di Plovdiv. Cantiere Artaud vuole essere il luogo della riscoperta degli archetipi, dei valori catartici, secondo l’idea che la verità risieda nel simbolismo e nel rito. Allo spettatore viene richiesto di lasciarsi condurre dentro un labirinto fatto di silenzi magnetici e ombre, suoni primordiali e piccoli gesti che portano con sé una qualità poetica.