Bimbo morto in mare a Torre del Greco: la perizia psichiatrica dichiara la madre incapace d’intendere e volere

Bimbo trovato morto in mare a Torre del Greco nel 2022: la madre incapace di intendere e di volere


Sono stati resi pubblici i risultati della perizia psichiatrica eseguita dal dott. Alfonso Tramontano su Adalgisa Gamba, la donna accusata di aver ucciso e gettato in mare il figlio Francesco di soli 2 anni e mezzo, ritrovato il 2 gennaio 2022 nelle acque di Torre del Greco.

Adalgisa Gamba: secondo la perizia psichiatrica era pazza

E’ esclusa del tutto “la sua capacità di intendere e di volere. Così si è espresso il professionista incaricato dal Tribunale di Napoli di esaminare le condizioni psichiche di Adalgisa Gamba. La donna è sotto processo con l’accusa di aver ucciso il figlio e di aver gettato il corpo in mare. La perizia era stata disposta dopo che molti elementi facevano dubitare delle condizioni psichiche della donna, a cominciare dalle chat acquisite dagli inquirenti in fase di indagine.

Stando a quanto riportato dai quotidiani Il Mattino e Metropolis, lo specialista avrebbe anche specificato che la sua diagnosi “è perfettamente sovrapponibile a quella a cui sono giunti i medici del carcere” di Pozzuoli, dove la donna è detenuta da circa un anno e mezzo. L’omicidio, secondo lo psichiatra, sarebbe frutto di “un’angoscia delirante” che l’ha spinta a compiere un gesto estremoper risparmiargli una vita di sofferenza in quanto riteneva che il figlio fosse affetto da patologie psicologiche”. La stessa morte del bambino, infatti, si verifica nell’ imminenza di una visita psichiatrica.

La madre del bimbo attualmente in carcere ed in cura: la perizia non le eviterà il processo

La donna è attualmente sotto cura per le problematiche psichiatriche riscontrate: pertanto, il risultato di tale perizia che si sofferma sulle condizioni al momento del crimine di cui è accusata, non le impediranno di affrontare il processo in atto.

Adalgisa Gamba, difesa dagli avvocati Salvatore Del Giudice e Michele Coppola, aveva inoltre scritto in una chat con il marito, acquisita dagli inquirenti: “gli togliamo il ciuccio e lo facciamo schiattare così si toglie il vizio” riferendosi al piccolo Francesco. Una frase attenzionata da quest’ultima perizia ma che, secondo Tramontano, non è una affermazione riconducibile alla volontà di determinare l’evento morte. Si tratterebbe, secondo il perito, solo di parole che auspicano per il figlio il superamento del vizio di piangere e disperarsi.

Una vicenda dai contorni ancora poco definiti che vedrà nuovi aggiornamenti il 20 giugno, data fissata dal giudice per la prossima udienza.


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