Chi è Nicola Gratteri, il procuratore di Napoli che vive sotto scorta: “Guadagno 7.400 euro al mese”
Ott 20, 2023 - Veronica Ronza
Nicola Gratteri da oggi è ufficialmente il nuovo procuratore della Repubblica di Napoli. Questa mattina si è svolta la cerimonia di immissione in ruolo con il giuramento alla Procura partenopea nonché la più grande d’Italia.
Chi è Nicola Gratteri: il nuovo procuratore di Napoli
Nicola Gratteri nasce il 22 luglio 1958 a Gerace, Reggio Calabria, e dopo aver conseguito la maturità scientifica si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Catania. Dopo la laurea inizia il suo percorso in magistratura.
Considerato una delle personalità di spicco della giustizia italiana, fin dall’inizio della sua carriera si batte contro la criminalità e in particolare la ‘ndrangheta. Ragion per cui dal 1989, dopo un’indagine conseguita nelle dimissioni dell’assessore alla Forestazione e la caduta della Giunta calabrese, vive sotto scorta.
Nei primi anni degli anni Novanta, mentre prestava servizio come sostituto procuratore a Locri, si è occupato di questioni scottanti riguardanti la ‘ndrangheta, la politica, massoneria, traffico di droga e armi. Più volte ha rischiato la vita: nel 1993, ad esempio, è sfuggito a ben tre attentati.
Nel 2009 è stato nominato procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria e nel 2013 è entrato a far parte della squadra di esperti per l’elaborazione di proposte in tema di lotta alla criminalità organizzata. Nel 2014 Rosy Bindi, in qualità di presidente della Commissione parlamentare antimafia, lo ha eletto consigliere della commissione. Si è imposto, poi, alla guida anche della commissione per l’elaborazione di proposte normative in tema di lotta alle mafie. Nel 2016 è stato nominato con pratica d’urgenza procuratore di Catanzaro.
“Feci arrestare anche il mio compagno di giochi in campagna, quando andavo dagli zii, perché aveva un arsenale di armi. Il dispiacere c’è ma noi siamo pagati per applicare la legge” – ha detto in un’intervista rilasciata a Il Corriere del Mezzogiorno parlando degli esordi della sua carriera.
Ad oggi sono quasi 35 anni che vive sotto scorta, costretto a rinunciare alle attività più banali ma anche momenti importanti: “E’ pesante, ci sono giorni in cui si soffre di più senza poter fare una passeggiata da soli, non poter andare in bicicletta o uscire in moto. Penso di non fare il bagno a mare da 25 anni”.
“Sono andato alla laurea di uno dei mie figli, dell’altro no perché non era possibile in quel momento. Per anni quando i miei figli facevano le recite a scuola, mia moglie me le raccontava a casa per filo e per segno. Quando protestavano dicendo di non avermi visto gli rispondevo che ero in fondo”.
Quanto al suo lavoro ha detto: “Io guadagno 7400 euro al mese. Quando ho iniziato guadagnavo 350 mila lire al mese. Ma questo lavoro non si fa per soldi. Se uno pensa di fare il magistrato e invidia chi ha la Ferrari doveva fare il concorso per notaio. Siamo privilegiati, percepiamo tre volte lo stipendio di un impiegato”.
Sull’incarico a Napoli: “Per prima cosa devo ascoltare tutti. Io faccio 4/5 o anche 10 riunioni al giorno. Arrivo alle 8 e esco alle 20, mangio sulla scrivania, non mi alzo finché non ho preso una decisione, mettendo a disposizione la mia esperienza”.