Agostino Iacobelli a Turris Live: “Nel 2018 ero vicinissimo alla panchina corallina”
Dic 06, 2023 - Michele Massa
Agostino Iacobelli a Turris Live
Durante la quattordicesima puntata di Turris Live (il programma di Vesuvio Live dedicato al mondo corallino presentato da Michele Massa e Stefano Esposito e che va in onda ogni lunedì alle ore 20:30 sui canali social), tra gli ospiti della trasmissione c’era anche lo storico mediano nativo di Torre del Greco, Agostino Iacobelli. Eccellenza torrese che ha calcato i campi di Serie A e B con le maglie di Udinese, Avellino, Cremonese e Piacenza su tutte.
Le parole di Agostino Iacobelli a Turris Live
Con Iacobelli iniziamo la nostra intervista parlando della Turris e del momento dei corallini di Bruno Caneo: “La Turris era partita bene poi ha rallentato con un bel po’ di sconfitte, ma ad Avellino ha preso un grandissimo punto e importante. Io spero che i corallini riescano a mantenere la categoria. Un pubblico come Torre del Greco merita minimo la Lega Pro. Io poi conosco Bruno Caneo e so che fa bene, per me è il giusto condottiero, ricordando anche l’annata di due anni fa. Ripeto, nel calcio bisogna stare tranquilli o poi si rischia. Se la Turris rimane tranquilla la nave va in porto, per me con Caneo la categoria si mantiene sicuro”.
Il punto di vista sul girone C comandato da Juve Stabia e Picerno: “La Juve Stabia è la grandissima sorpresa con il Picerno, squadre che nessuno all’inizio si aspettava facessero questo campionato. Altre invece stanno deludendo, come il Crotone o l’Avellino. I calabresi hanno avuto un andamento strano ha iniziato male ma ora si è ripresa”.
Il ricordo di Maradona e l’esperienza al Napoli
Udinese-Napoli, una partita che a molti dirà poco, ma per Iacobelli invece significa tanto, quando per la prima volta ha potuto giocare contro Diego Armando Maradona. Ecco il suo ricordo: “Vincevamo 2-0 al 90′ con De Vitis e loro in quattro minuti ci fecero due gol, tra cui il primo era di Diego. Io ero dell’Udinese ma ero contento perché era l’anno dello scudetto di Bigon. Da una parte sono rammaricato perché il presidente Pozzo ci promise un premio enorme per battere quel Napoli, però quel punto è servito a far vincere lo scudetto al Napoli e mi ha fatto piacere”.
L’inizio carriera con il Calcio Napoli, seguendo le orme del suo “Idolo”: “Io sono un giovane nato vecchio, così mi chiamavano. A 19 anni ero già vecchio, perché io volevo fare il calciatore ed ero concentrato in quello. Ero il figlioccio di Rudi Krool perché mi stimava e lo stimavo, poi con questi esempi puoi solo far bene e migliorare. Gli allenatori mi volevano bene perché volevo sempre giocare e mi mettevo sempre a disposizione. Se non giocavo non era colpo del tecnico, ma mia perché non stavo rendendo al massimo. Il gol al Meazza? Beh 5/6 gol li ho fatti in carriera, ma quello fu bellissimo e indimenticabili”.
Il retroscena con la Turris, ad un passo dalla panchina corallina nel 2018
Prima di chiudere il collegamento, Iacobelli ci racconta di un retroscena con la Turris. Il tutto è partito dalla domanda legata alla tristezza per non aver vestito la maglia della sua città: “Molto… mi è dispiaciuto tanto non poter vestire la maglia corallina. Io un paio di anni fa, quando i corallini erano in Serie D ero ad un passo da allenarla. Parlai anche con il presidente Colantonio poi saltò tutto, ma arrivò Franco Fabiano che fece benissimo, era l’anno del Bari. Io ero ad un passo poi saltò tutto, non so perché però. Partii da Arezzo per incontrare la società, ma la sera stessa mi chiamò il presidente che mi disse che aveva virato su mister Fabiano. Ma per Franco sono felice perché è un mio super amico e in due anni ha riportato la Turris in Serie C. Però sono contento ripeto, non porto rancore, Franco merita tanto per quello che ha fatto”.