Video. La suocera dell’aggressore del quattordicenne seviziato: “Sono fiera di mio genero…”
Ott 13, 2014 - Laura Muryel Esposito
Quando si trattano argomenti delicati, come la vicenda che ha visto protagonista il ragazzino quattordicenne, seviziato con un compressore a Napoli, le parole non sono mai facili, un’enorme difficoltà incombe già solo per raccontare l’accaduto. Per qualcuno però sembra non essere così, da diversi giorni circolano video in cui i parenti dell’aggressore espongono il proprio pensiero, difendono il ventiquattrenne dicendo continuamente che ‘è stato un gioco’, ‘voleva giocare’ ma tutti vorremmo sapere quando arriva il momento divertente, quello in cui si ride, il momento che sancisce ogni gioco.
Non c’è. In questa vicenda non si ride mai perchè mancano gli estremi per farsela una bella risata, perchè di divertente non c’è nulla come non c’è alcun punto a cui appigliarsi per definire ‘gioco’ delle simili barbarie. Si battono, contestano e danno voce al loro disappunto, che non va a favore della vittima, bensì di quello che forse può essere definito il carnefice, chiedono giustizia per il ventiquattrenne, dicendo che non sapeva a cosa andava incontro.
Quanto è difficile ascoltare certe parole e restare tranquilli, specialmente quando in ospedale c’è un ragazzino che lotta per tornare a vivere una vita che non sarà mai più la stessa, un ragazzino colpevole di avere qualche chilo di troppo e un viso un po’ più paffuto, quanto è difficile mantenere la calma dinanzi a dichiarazioni come quelle della suocera dell’aggressore che intervenuta ai microfoni di Pomeriggio Cinque, si affanna a ripetere la loro versione dei fatti con i loro personali punti di vista. Secondo la suocera del ventiquattrenne non è possibile accusare di tentato omicidio o di violenza il ragazzo, secondo lei sarebbero altri gli estremi per accuse di questo genere, poi aggiunge la frase che spiazza e inorridisce tutti: “Sono fiera di avere un genero così, vi dico la verità”.
Ascoltando queste parole non si può che restare in silenzio, amaramente in silenzio e riflettere, sperando che intanto la giustizia faccia il suo corso,questa volta più che mai,la logica morale e non i personali punti di vista del popolo.