Francesco Schiavone “Sandokan” si è pentito: il boss dei casalesi è in carcere da 26 anni

Francesco Schiavone alias Sandokan


Francesco Schiavone detto Sandokan si è pentito. Dopo 26 anni di carcere, la maggior parte dei quali al regime di 41 bis, anche il boss sanguinario ed indiscusso del clan dei casalesi ha deciso di diventare un collaboratore di giustizia, rompendo il muro dell’omertà e del silenzio.

Francesco Schiavone alias Sandokan: il boss dei casalesi si è pentito

Una notizia data in esclusione da Cronache di Caserta, testata che storicamente si occupa di camorra. Una decisione maturata nelle ultime settimane e che sarebbe stata confermata dalla Direzione Nazionale Antimafia, che ha lavorato con massima discrezione a contatto con la DDA di Napoli. Francesco Schiavone intraprende così lo stesso percorso dei figli Nicola e Walter, oltre che del cugino Carmine Schiavone morto nel 2015. Tra i pentiti dei casalesi, ricordiamo, anche Antonio Iovine, mentre non sono collaboratori di giustizia soltanto Francesco Bidognetti detto Cicciotto ‘e Mezanotte e Michele Zagaria, arrestati rispettivamente nel 1993 e nel 2011.

Le conseguenze della sua collaborazione con la giustizia

Il pentimento di Francesco Schiavone potrebbe rivelare dinamiche e retroscena fondamentali per ricostruire rapporti e ingerenze tra criminalità organizzata, imprenditoria, politica. Nel corso degli ultimi decenni i magistrati ed inquirenti sono riusciti a tracciare tanto di tali dinamiche, ma ovviamente il ruolo che Sandokan aveva nell’organizzazione ne fa il presunto depositario di un patrimonio di informazioni finora celato.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI