Il sentiero torrese dal mare al Vesuvio da sogno a realtà: quanto potrebbe costare (e chi paga)

Un sentiero verso il Vesuvio che parte da Torre del Greco: il progetto di due associazioni prende forma


Un sentiero che da Torre del Greco si inerpica verso il Vesuvio: sempre più reale la “pazza idea” nata da due associazioni torresi, ecco gli sviluppi.

Sentiero da Torre al Vesuvio, il progetto va avanti

Dopo la firma del protocollo tra Comune ed ente parco nazionale del Vesuvio, avvenuta nel corso dell’ultima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo, prende sempre più forma il nuovo sentiero che da Torre del Greco porterà fino al cratere del vulcano più famoso al mondo.

Nei giorni scorsi, infatti, la giunta guidata dal sindaco Luigi Mennella ha approvato una delibera, proposta dagli assessori Laura Vitiello e Francesco Leone, con la quale, oltre a prendere atto dell’intesa siglata in marzo alla Mostra d’Oltremare di Napoli, l’amministrazione dà seguito ai successivi incontri svoltisi presso la sede del parco ad Ottaviano, durante i quali sono stati definiti “gli aspetti progettuali e tecnico-economici per la realizzazione della sentieristica di accesso al cratere con partenza da contrada Monticelli”.

Nella delibera viene inoltre ricordato che “le aree oggetto di intervento sono di proprietà privata e saranno date in concessione d’uso gratuito all’ente mediante atto da sottoscrivere tra le parti” e che “le spese tecniche saranno a carico dell’ente, mentre quelle di esecuzione dell’opera saranno finanziate dal parco nazionale del Vesuvio, con le modalità stabilite nel protocollo d’intesa”.

workshop torre bmt

Un momento del workshop alla BMT dedicato a Torre del Greco

Terrazze e panorami mozzafiato

Le linee guida alla base della realizzazione del nuovo sentiero vengono delineate proprio nel documento di indirizzo alla progettazione, firmato dalla dirigente Maria Gabriella Camera, nel quale viene spiegato che “l’amministrazione intende puntare sullo sviluppo turistico del territorio e sulla promozione delle eccellenze locali, proponendo un sistema di offerta turistica che si sviluppa in diversi ambiti: arte e storia, cultura, natura, sport e divertimento, sapori e tradizioni, mercati, itinerari. Le proposte di fruizione legate allo sport e alla natura, nonché gli itinerari cicloturistici, si collocano quindi tra le principali attrazioni del territorio”.

Ecco invece la descrizione dell’intervento: “Il sentiero ha inizio a via Monticelli e attraversa il parco per circa 4,7 km, per terminare alla via Matrone. Il percorso interessa aree di proprietà privata che tuttavia potranno essere prese in concessione gratuita. A tal proposito l’associazione fondiaria Oasi Vesuvio, cui fanno parte i proprietari, si è resa disponibile a fare da tramite con loro”.

Come sarà il sentiero e quanto potrebbe costare

“Il progetto deve prevedere la sistemazione del percorso con delimitazione con recinzione in pali di legno, battuto di tufo e consolidamento terreno con interventi di ingegneria naturalistica e arredo e cartellonistica. Lungo il percorso saranno creati spazi di sosta con panchine e cartellonistica. Si intende creare un percorso salute intervallato da aree di sosta con attrezzi e tabelle indicative”.

Viene fatta anche una stima dei costi: “Attesi gli interventi a farsi si è proceduto con una stima parametrica. Calcolando la lunghezza del sentiero e la tipologia degli interventi, si prevede un costo dei lavori pari a 950.000 euro e un importo complessivo di realizzazione pari a 1.200.000 euro. Tale importo è da verificare nell’ambito delle successive fasi di progettazione”.

La “pazza idea” nata dal basso

Un progetto, lo dicevamo, nato dalla “pazza idea” di due associazioni torresi: Sviluppo Area Porto e Fondiaria Oasi Vesuvio e dei rispettivi “tenaci” presidenti Carlo Esposito e Gerardo Borriello. A fare da collante tra la visione onirica di un progetto nato dal basso ed il mondo istituzionale l’avv. Gaetano Frulio, presidente del consiglio comunale di Torre del Greco, che pure ha abbracciato dal primo momento l’idea ed i suoi possibili risvolti positivi per il territorio.

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Una “cornice” artificiale per gli appassionati che fotografano il Vesuvio

Noi di Vesuviolive.it lo abbiamo presentato al mondo, in anteprima, con una “passeggiata” nel novembre scorso, telecamere alla mano. Tra vegetazione spettacolare, terrazze naturali, panorami incantevoli, reperti storici e naturalistici di indubbio fascino ed esclusività, come le briglie borboniche e le colate laviche.

Oggi verso il Vesuvio, domani verso il mare e la città

Parte dal basso, in senso simbolico e pratico, il sentiero torrese verso il Vesuvio: da via Monticelli, nella zona di Cappella Nuova, verso la via Matrone. Ma il passo successivo è tirare la linea che dalla zona alta della città collega lo spettacolo della vista con la meraviglia di arrivarci davvero, lì, su quel mare azzurro aperto sul golfo di Napoli e le sue isole. Una naturale prosecuzione del cammino passando per il centro cittadino, le sue eccellenze, i laboratori di orafi e corallari, le chiese, gli ipogei, i musei esistenti e futuri, le vie dello shopping ed infine il porto.

Una cifra a sei zeri per la parte “montana” del progetto, che sembrerebbe per gran parte a carico dell’ente parco. Per capire la portata dell’idea e dare un senso a questi importi bisogna però uscire dal quotidiano dei problemi torresi ed affacciarsi un pò più in là, e nemmeno tanto.

Perché il sentiero verso il Vesuvio potrebbe essere importante

Trekking, passeggiate naturalistiche e cicloturismo sono realtà tangibili già esistenti a pochi passi da Torre. La penisola sorrentina ne è piena: la Valle delle ferriere, il Sentiero degli Dei, il Sentiero dei Limoni, Punta Campanella, solo per citare i più famosi.

Dalla stessa Ercolano partono diversi percorsi proprio verso il nostro affascinante vulcano. Un tiro di sasso più in là, verso l’Irpinia ed il Cliento, ed interi borghi sono stati rivalutati grazie alla popolarità dei percorsi che li attraversano. Camminare e pedalare nella natura è un’attività che muove “masse” di persone, solitamente rispettose dell’ambiente ed amanti della tranquillità e della pace: una forma di turismo, come vuole il diktat contemporaneo, sostenibile.

Senza scomodare le più altisonanti “Via Francigena” e “Cammino di Santiago”, per le quali il cammino diventa attività sia muscolare che spirituale (come se a Torre del Greco, città di san Vincenzo e dell’Immacolata mancasse, poi, la necessaria “linfa” spirituale”).

Ma non sarebbe solo il turismo a giovarne: è evidente che un Vesuvio frequentato, battuto e controllato sarebbe anche più attenzionato e, probabilmente, con la pulizia di aree, sottoboschi e vie d’accesso sarebbe meno oggetto di incendi e roghi. Inoltre, la sistemazione dei fondi, le installazioni e il ripascimento della vegetazione assicurerebbe anche maggiore protezione dal rischio idrogeologico per la città sottostante.

Turismo sostenibile e brand: sta funzionando ovunque

Affinché il sogno diventi realtà bisogna ora attendere la costruzione fisica di sentieri, staccionate e tabelle: ma non si può prescindere dalla costruzione comunicativa di una meraviglia del genere. È evidente che il successo dei luoghi indicati qualche paragrafo fa passa anche dalla frenesia di trovare lo scatto perfetto, il selfie mozzafiato, il panorama instagrammabile, l’irrefrenabile voglia di raccontare la propria esperienza al mondo.

È il Terzo Millennio, ci stiamo dentro fino al collo e bisogna starci al meglio: a Torre del Greco non manca (quasi) nulla per eccellere, serve solo un pò di folle desiderio di scavalcare la miopia, salire in alto e guardare un pò più lontano. E dalle terrazze del nuovo sentiero la vista è bellissima.

 

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