Si assenta dal lavoro perché malato, ma va a giocare una partita di pallone: l’EAV lo licenzia
Set 06, 2024 - Giuseppe Mennella
Si dava malato ma giocava a calcio: licenziato dall'EAV
Un dipendente EAV si era dato per malato per assentarsi dal posto di lavoro: ma la società scopre che, in realtà, andava a giocare a calcio. Viene licenziato ma si oppone alla decisione: dopo sette anni di processo, la Cassazione dà ragione all’azienda.
Si finge malato ma va a giocare a pallone: licenziato
I fatti risalgono al 2017: un dipendente EAV Srl si dava malato, assentandosi dal posto di lavoro. Tutto regolare e rientrante nell’ambito dei diritti del lavoratore: ma l’azienda scopre che, in realtà, l’uomo stava benissimo ed addirittura aveva preso parte ad una partita di calcio.
Non una normale partitella di pallone tra amici ma, addirittura, un incontro di calcio ufficiale di Prima Categoria. La decisione dell’EAV di licenziarlo finisce però davanti ai giudici dando il via ad una querelle giudiziaria durata sette anni: soltanto ieri, 5 settembre 2024, la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione conferma la legittimità del licenziamento del dipendente EAV che si dava malato.
La Suprema Corte ha stabilito che il comportamento del dipendente, che ha utilizzato una falsa malattia per ottenere un vantaggio indebito, costituisce una grave violazione degli obblighi di correttezza, lealtà e diligenza. Confermata quindi la decisione della Corte d’Appello di Napoli che si era già espressa in favore dell’azienda, sottolineando che la partecipazione del dipendente a una partita di calcio professionistica, che richiede uno sforzo fisico considerevole, dimostra la sua malafede nel simulare una malattia.
De Gregorio: “Contrastiamo l’assenteismo che danneggia i cittadini”
Il dipendente EAV, che si era dichiarato malato tra il 27 e 28 ottobre 2017, avrebbe svolto diverse attività oltre alla partecipazione a una partita di calcio di Prima Categoria. L’azienda, attraverso indagini private, ha accertato il comportamento truffaldino del lavoratore e ha proceduto, al tempo, al licenziamento disciplinare.
Il Prof. Avv. Marcello D’Aponte, difensore di EAV, ha espresso soddisfazione per la decisione della Corte, sottolineando che essa conferma la validità delle scelte aziendali in materia di licenziamenti disciplinari e la proporzionalità della sanzione del licenziamento in casi di grave violazione del vincolo fiduciario.
Il Presidente di EAV, Umberto De Gregorio, ha dichiarato che la sentenza rappresenta una chiara conferma della legittimità dell’azione dell’azienda volta a contrastare l’assenteismo e altri fenomeni negativi che danneggiano i cittadini e gli utenti del servizio pubblico. Ha inoltre sottolineato l’importanza di salvaguardare la posizione dei lavoratori che svolgono il proprio lavoro con impegno e dedizione, a fronte di coloro che abusano del sistema.