I preti considerati illegittimi dalla Curia: “Non siamo finti sacerdoti, siamo di un’altra chiesa”
Ott 03, 2024 - Veronica Ronza
A seguito del comunicato diffuso dalla Curia di Napoli, due dei quattro preti identificati come illegittimi hanno deciso di difendersi intervenendo nel programma La Vita in Diretta, spiegando la loro versione dei fatti.
Preti illegittimi per la Curia di Napoli: la loro risposta
Come evidenziato dall’arcidiocesi di Napoli, tramite un’apposita nota, si tratta di sacerdoti non riconosciuti dalla chiesa cattolica ma che appartengono ad un altro ordine. Dunque fanno parte di una chiesa diversa da quella cattolico-romana. Per loro il fatto stesso che i sacerdoti della prelatura internazionale Santissimi Pietro e Paolo facciano firmare una liberatoria alle persone che ricevono i sacramenti da loro è di per sé un modo per tutelarsi.
“Naturalmente uno non è che dice sono don Francesco della chiesa Santi Pietro e Paolo oppure cammino con un cartello. Se questo vuole la Curia io non posso mettermi un cartello in fronte. Ci vedono vestiti così ma anche i pastori luterani che vestono in questo modo e quindi anche loro possono essere scambiati per sacerdoti” – ha spiegato don Francesco Balzano.
“Per la mia curia io sono arcivescovo reggente della mia prelatura chiesa Santi Pietro e Paolo. Il comunicato parla di illegittimità delle ordinazioni di questi signori ed effettivamente è la verità perché nella legge della chiesa cattolico-romana noi non siamo esistenti. Quando mi chiedono sacramenti io faccio firmare una liberatoria dove si dice chiaramente io chi sono, che faccio e a chi appartengo. La tutela è fondamentale perché possiamo essere accusati. Noi non inganniamo la gente. Non siamo finti preti, siamo sacerdoti di un’altra chiesa” – ha continuato don Gennaro Vitiello.
Al comunicato diffuso dalla Chiesa di Napoli, a firma del Vicario generale dell’Arcidiocesi, Michele Autoro, ha fatto seguito una lettera di don Francesco Balzano a lui indirizzata e diffusa sui canali web della Chiesa Santi Pietro e Paolo.