Castello delle Cerimonie, passa al Comune l’area di 40 mila metri quadri: cosa diventerà


Procede l’acquisizione da parte del Comune di Sant’Antonio Abate dell’hotel e ristorante La Sonrisa, meglio conosciuto come Castello delle Cerimonie grazie al popolare format TV, a seguito della sentenza emessa dalla Corte di Cassazione dopo aver riscontrato una serie di abusi edilizi.

Addio a La Sonrisa, il Castello delle Cerimonie passa al Comune

A fare il punto della situazione, come rende noto l’Ansa, è la sindaca Ilaria Abagnale che ha annunciato: Abbiamo atteso per otto mesi la pubblicazione delle motivazioni della sentenza che ordina la confisca dell’immobile noto come Grand Hotel La Sonrisa e l’acquisizione a titolo gratuito dell’intera area di oltre 40 mila metri quadrati a patrimonio del Comune di Sant’Antonio Abate”.

“Adesso con gli uffici comunali sono stati stilati tutti gli atti d’indirizzo per avviare l’acquisizione del bene, in vista del successivo cronoprogramma per liberare immobili e terreni. Nei prossimi giorni è stata programmata una riunione gestionale che delineerà in maniera oculata il cronoprogramma dell’attività, che saranno valutate di concerto con gli uffici comunali”.

“Il cronoprogramma sarà successivamente sottoposto al vaglio della prefettura e della procura generale di Napoli. Nel frattempo, attraverso una nota indirizzata al prefetto, alla procura della Repubblica presso il tribunale di Torre Annunziata e alla procura generale di Napoli, sono state già trasmesse le copie delle delibere adottate – ha concluso.

La vicenda giudiziaria intorno al celebre Castello è partita nel lontano 2011 quando la magistratura avviò le indagini su una serie di abusi edilizi che avrebbero interessato l’area, a partire dagli anni ’80. La sentenza, divenuta definitiva lo scorso febbraio, ha spinto la famiglia Polese a presentare ricorso dinanzi alla Corte di Strasburgo.

L’acquisizione della struttura da parte del Comune, tuttavia, sembra ormai certa, facendo cadere un velo di incertezza sugli eventi futuri (pare che quelli già prenotati nel breve, però, dovrebbero tenersi senza problemi come già successo in questi ultimi mesi).

Ma cosa diventerà allora La Sonrisa? A rispondere a questo interrogativo era stata proprio la stessa sindaca anticipando: “Sono al vaglio le ipotesi di abbattimento, rigenerazione urbana ad indirizzo sociale o l’opportunità di una gestione esterna con interesse pubblico”.

Dunque nelle peggiori delle ipotesi il Castello potrebbe essere demolito o trasformato in una struttura utile alla collettività (come un asilo o un centro sociale). L’alternativa è mantenere la sua natura ricettiva ma senza i Polese: ipotesi che non sembra andare giù nemmeno ai lavoratori che intendono proseguire il loro impegno nel ricordo di don Antonio.

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