“Rena’ non mi lasciare”: le ultime parole di Arcangelo, sparato alla testa e morto a 18 anni
Nov 12, 2024 - Veronica Ronza
Avrebbe pronunciato le sue ultime parole proprio rivolgendosi al suo amico Arcangelo Correra, ucciso all’alba di sabato a Napoli per un proiettile che, stando alla versione raccontata da Renato Caiafa, accusato dell’omicidio, sarebbe partito per sbaglio.
Le ultime parole di Arcangelo Correra, ucciso a Napoli
“Rena’ non mi lasciare” – avrebbe detto il 18enne poco prima di morire, dopo essere stato raggiunto alla testa da un proiettile mentre si trovava con i suoi amici in via Sedil Capuano, a pochi passi dalla sua abitazione. Un retroscena che, come reso noto da Il Mattino, è emerso nel corso dell’interrogatorio, reso dal 19enne indagato.
Secondo la ricostruzione dei fatti resa da Caiafa, Arcangelo sarebbe stato centrato alla fronte da un colpo esploso per sbaglio dalla pistola che stava maneggiando, a sua detta ritrovata sulla ruota di un’auto in sosta. Proprio lui, insieme ad un amico, avrebbe accompagnato il 18enne a bordo dello scooter presso l’ospedale Vecchio Pellegrini.
Arcangelo, seduto al centro, poco prima di morire si sarebbe rivolto proprio a Renato, implorandolo di non lasciarlo. A nulla, però, sarebbero serviti i tentativi di soccorrerlo: all’arrivo in nosocomio, sarebbe poi stato dichiarato il decesso del ragazzo.
“Abbiamo trascorso la nottata ai baretti di Chiaia. Eravamo io, Arcangelo e Giuseppe, un nostro amico di 17 anni. Siamo ritornati in piazzetta intorno alle 4:30 del mattino quando abbiamo notato quella pistola sullo pneumatico di un’auto che era parcheggiata lì da tempo. Appena il tempo di impugnarla che è partito il colpo“ – queste le parole di Caiafa.
“Io e Arcangelo siamo amici da tredici anni circa, siamo andati a scuola insieme ed è una persona con cui ho condiviso tutta la mia infanzia e adolescenza. Era come un fratello per me, quello che è accaduto è un tragico incidente” – ha concluso.
Intanto le indagini proseguono e fanno emergere un nuovo ed importante dettaglio: sul luogo del delitto sarebbe stato ritrovato un bossolo di calibro diverso dall’arma maneggiata dai ragazzi. Gli inquirenti, inoltre, sembrano non credere al ritrovamento casuale di quella pistola.