DENUNCIA/ Il conducente del ‘pulmino’ lo lascia a metà strada: “Non arrivo alla Litoranea per un Euro”
Gen 09, 2025 - Giuseppe Mennella
Un 'pulmino' a Torre del Greco
Ancora segnalazioni sulla condotta poco corretta dei ‘pulmini’, il servizio di taxi collettivi operante a Torre del Greco senza rispettare un vero regolamento.
Pulmini a Torre del Greco, ancora disservizi
Nella scorsa primavera avevamo affrontato il tema del trasporto pubblico urbano a Torre del Greco, in bilico tra il sevizio di linea EAV il cui livello si era dimostrato inadeguato alle necessità dell’utenza ed il comportamento ai limiti della legalità di molti licenziatari NCC e taxi collettivi, noti come ‘pulmini’, che operano sul territorio comunale in un regime di “tolleranza”, sulla base di regolamenti poco aggiornati ed ancor meno rispettati.
L’inchiesta denominata “Mamma ho perso il pulmino”, partita dalle segnalazioni dei lettori, ha portato all’avvio di diverse interlocuzioni tra i referenti dell’amministrazione comunale e gli operatori dei trasporti.
Da parte di un gruppo di conducenti dei pulmini c’era anche stata una presa di coscienza di alcune condotte poco “ortodosse” e l’impegno a rimodulare il servizio, di concerto con l’ente comunale e compulsando, in primis, l’adeguamento delle tariffe ferme all’anno 2002.
C’è un vecchio adagio che recita: “Mentre il medico studia, il malato muore” e pare particolarmente adatto a questa situazione. Infatti, a distanza di mesi, nonostante gli impegni formali delle parti in causa la situazione non pare essere migliorata di molto e le denunce alla nostra testata continuano ad arrivare con preoccupante frequenza.
“Ti lascio qui, per un euro non arrivo alla Litoranea”
L’ultima in ordine di tempo arriva da un passeggero che doveva raggiungere il litorale cittadino partendo dal centro: “Era all’incirca ora di pranzo quando ho preso il taxi collettivo per rientrare a casa. Dovevo raggiungere la Litoranea, la tariffa stabilita, come sempre, è quella di un euro”.
Una tariffa “fissa”, che risale ai tempi della lira, per una tratta standard tra centro e parte della periferia: condizioni consuetudinarie, ben note a chi utilizza quotidianamente i taxi collettivi sia al volante che da passeggero.
“Purtroppo, a metà corsa e a diversi chilometri da casa, il conducente mi ha chiesto di scendere e di prendere il pulmino che stava arrivando dietro”. Il motivo? Secondo il racconto dell’utente ‘abbandonato’ sarebbe prettamente economico: “Ero l’unico passeggero nell’automezzo e all’altezza dell’istituto Pantaleo (succursale di via De Gasperi) il conducente ha preferito farmi scendere per attendere i ragazzi all’uscita di scuola: un bottino più ghiotto. Ha detto che per un solo euro non gli conveniva arrivare in litoranea, quindi dovevo scendere lì, a via De Gasperi. Oppure aspettare almeno mezz’ora nel pulmino fermo che i ragazzi uscissero di scuola”.
Una resilienza tutta torrese, tra disservizi e zero alternative
Una situazione grottesca, aggravata dal fatto che tantissimi conducenti di ‘pulmini’ adottano, in quella fascia oraria, lo stesso comportamento ai limiti del buon senso: con la conseguenza che i mezzi di trasporto in circolazione diminuiscono drasticamente.
“Ho dovuto attendere sulla strada deserta e solitaria per diverso tempo prima di prendere un altro ‘pulmino’. Gli autobus? Nemmeno a parlarne“. Un’esperienza tra le tante alle quali, purtroppo, gli utenti del trasporto pubblico torrese hanno imparato ad abituarsi: “A volte sono strapieni, altre volte corrono come matti o si fermano ingiustificatamente. Adesso succede pure che ti lasciano a piedi in mezzo al nulla. Ma com’è possibile che non ci siano alternative a questa vergogna per spostarsi tra il centro e la periferia di una città di 80.000 abitanti?”