Su di un piccolo atollo emerso dal mar Tirreno, molto vicino alla costa, sorge il meraviglioso Castello Aragonese di Ischia, isola dell’arcipelago flegreo del napoletano. La Campania in realtà è tutta piena di castelli spesso anche limitrofi al mare, proprio perché in antichità erano ottime postazioni visive e strategiche. L’isolotto tidale di roccia trachitica posto sul versante orientale è collegato all’isola tramite un ponte in muratura di circa 220 m che portava direttamente all’interno dell’antico Borgo di Celsa, oggi noto come Ischia Ponte. Geologicamente l’isolotto dove si erige il Castello Aragonese è una bolla di magma derivata da un’eruzione sintattica avvenuta oltre 300mila anni fa e nel corso del tempo si è andata consolidando grazie a successivi fenomeni eruttivi, dando luogo al fenomeno conosciuto con il nome di cupola di ristagno.
L’affascinante Castello Aragonese è meta prediletta dai turisti di tutto il mondo che sopratutto d’estate, prendono quasi d’assalto l’isola d’Ischia, popolandola di colori e rumori. Il Castello Aragonese infatti è uno dei punti nevralgici che consentono di sviluppare e ampliare il turismo di Ischia, isola amata per le sue bellezze naturali, i suoi scenari paesaggistici e il suo buon cibo, saporito e succulento, tipico della tradizione napoletana. Il Castello Aragonese in realtà, roccaforte scavata tra le rocce e impiantata sulle onde del mare, fu fatto costruire da Alfonso V d’Aragona verso la metà del ‘400 e vi si accedeva tramite un traforo; prima della costruzione della fortificazione sull’isolotto vi si poteva accedere solo tramite il mare. Il suggestivo traforo è lungo circa 400 m e tutto il percorso è illuminato da alti lucernari che in passato fungevano da piombatoi attraverso cui i soldati lasciavano cadere olio bollente o pietre per difendere il castello dagli assalti dei nemici; il tratto successivo è una mulattiera che alla luce del sole si snoda in salita sino alla sommità dell’isola: da questa via si diramano dei sentieri minori che conducono fino a giardini e ad altri edifici. In età moderna è stato fatto costruire un ascensore per agevolare i tour turistici e le folle di visitatori: il percorso scavato raggiunge i 60 metri sul livello del mare.
Sotto il nome di Castro Gironis, in onore del suo primo fondatore, il castello fu fatto erigere nel 474 a.C. anno durante il quale il Gerone, il tiranno di Siracusa, con la sua flotta aiutò i Cumani nella guerra contro i Tirreni, contribuendo quindi alla loro disfatta al largo delle coste di Lacco Ameno. Nei secoli a venire il castello subì svariate modifiche: sotto i Normanni, gli Svevi, gli Arabi, i Visigoti, gli Angioini, i Vandali e gli Ostrogoti ma è grazie agli Aragonesi che il castello ha la sua attuale fisionomia: un solido quadrangolare in muratura con 4 torri, ricalcando molto la struttura del Maschio Angioino di Napoli. Il sovrano inoltre fece costruire un ponte ligneo che lo congiungesse all’isola e altre fortificazioni e poderose mura vennero fatte erigere per proteggere il castello dagli attacchi dei pirati. All’interno vi erano sia alloggi reali sia alloggi destinati ai cortigiani, alle truppe e alla servitù; ai piedi del castello invece vi era una casamatta dove una guarnigione militare si occupava delle manovre del ponte levatoio e di montare e smontare la guardia.
Il periodo di massimo splendore si ebbe nel XVI secolo: allora il Castello Aragonese ospitava il convento delle clarisse, l’abbazia dei monaci basiliani di Grecia, il vescovo con il capitolo e il seminario; vi erano poi 13 chiese, tra cui la famosa cattedrale dove vennero celebrate le nozze tra Francesco Fernando d’Avalos, marchese di Pescara e condottiero dei soldati imperiali di Carlo V, e la poetessa Vittoria Colonna, nel dicembre del 1509. Grazie alla presenza della poetessa, il Castello Aragonese fu palcoscenico d’incontro e luogo di soggiorno per molti personaggi importanti dell’epoca, quali Michelangelo Buonarroti, Ludovico Ariosto, Annibale Caro, Jacopo Sannazaro, Giovanni Pontano, Bernardo Tasso e tanti altri.
Oggi il Castello Aragonese, dato il suo fascino e le sue meravigliose caratteristiche, è utilizzato come una vera e propria location per numerose mostre di artisti di fama internazionale, come Giorgio De Chirico, Pablo Picasso, Salvador Dalì ma anche Giorgio Morandi, Giacomo Manzù, Filippo de Pisis, Aligi Sassu e molti altri. Durante la stagione estiva inoltre spesso il castello è adoperato come scenario per Festival musicali, teatrali e spettacoli, affollato e ammirato da turisti provenienti dal tutto il mondo. Fu acquistato nel 1912 dagli antenati degli attuali proprietari per 22mila lire.