L’aereo della solidarietà è un’associazione no profit di Afragola che si occupa di progetti sociali da loro stessi chiamati “Tratta della solidarietà”: organizza eventi, attività di volontariato e raccolte fondi. Nasce una mattina di Ottobre negli hangar dell’Aeroporto di Capodichino dall’idea di un gruppo di otto colleghi ed attualmente collabora con il reparto di oculistica del Santobono Pausilipon di Napoli. Ad oggi la famiglia dell’Aereo della solidarietà si è allargata e da otto soci sono diventati quasi un centinaio. Un folto gruppo di colleghi volenterosi che, oltre ad occuparsi delle raccolte fondi, si autotassa mensilmente per dare una mano concreta all’ospedale Santobono.
Abbiamo raggiunto il loro presidente Sossio Mormile per farci raccontare l’esperienza che stanno vivendo:
Come e quando nasce l’associazione l’Aereo della Solidarietà? Cosa vi ha spinto a creare un’associazione di volontariato?
La nostra associazione è molto giovane, è nata ad ottobre del 2015. Tutto ha avuto inizio quando io ed altri sette colleghi che lavorano con me per un’azienda di manutenzione aeronautica dell’aeroporto di Capodichino, ai quali sono molto legato, abbiamo passato un periodo complicato dovuto alla nostra cessione ad un’altra azienda del settore. Ne sono conseguiti una serie di scioperi e vari problemi per noi tutti. Proprio in quella situazione di difficoltà ci siamo stretti fra noi per farci forza e, soprattutto, abbiamo compreso che i problemi reali della vita non sono questi ma ben altri. Ci siamo resi conto che almeno noi, nonostante l’instabile situazione lavorativa che ci creava un forte disagio, potevamo tornare a casa e godere delle nostre famiglie e dei nostri figli ed è questo ciò che realmente conta; c’è chi, invece, non ha questa fortuna e, ad esempio, soffre perché ha i propri bambini ricoverati in ospedale. Ci abbiamo riflettuto tanto ed abbiamo deciso di fare qualcosa di utile per aiutare chi ne ha bisogno, i bambini in particolare.
Come mai, tra tanti, avete scelto di collaborare proprio con il reparto di oculistica del Santobono?
Abbiamo scelto il Santobono perché si occupa dei bambini ed inizialmente eravamo indirizzati verso il reparto di oncologia per via della gravità delle patologie da cui sono affetti la maggior parte dei malati ricoverati presso questo tipo di reparto ma, recandoci all’ospedale, siamo rimasti colpiti dal reparto di oculistica perché sembrava quasi che venisse denigrato: se gli altri reparti hanno una o più associazioni che collaborano con la dirigenza per organizzare attività di volontariato, il reparto di oculistica era un po’ abbandonato a sé stesso nonostante necessiti di molte cose. Allora abbiamo deciso di proporci ed abbiamo richiesto ed ottenuto da parte dell’azienda ospedaliera Santobono Pausilipon il patrocino morale per eventi di raccolta fondi da destinare alla struttura di Oculistica.
Che attività avete organizzato presso questa struttura?
Abbiamo organizzato attività ludiche come la festa nella settimana di Pasqua presso il reparto di oculistica portando dolcetti, uova di cioccolato e marshmellows da offrire ai piccoli pazienti ed ai loro genitori. Le nostre giovani animatrici volontarie, vestite da minnie e da principessa disney, hanno giocato coi bambini, regalato palloncini eccecc. A maggio, invece, presso l’ambulatorio dello stesso reparto abbiamo regalato ovetti Kinder ai bimbi che si recavano all’ospedale per una visita oculistica.
Come ha reagito alla vostra insolita presenza lo staff medico ed i genitori? Ed i bambini invece?
Vi è stato detto qualcosa in particolare che vi ha colpito?
I medici sono stati entusiasti poiché, come già detto, nessuna associazione si era ancora interessata a questo reparto. Anche i genitori erano positivamente sorpresi. Inizialmente i bambini erano stupiti, molti di loro venivano dalla sala operatoria ed erano frastornati ma dopo poco sono entrati in sintonia con le nostre animatrici che sono riuscite ad allietarli ed a strappargli un sorriso. Questa è la nostra vittoria più grande.
Ad un certo punto un bambino mi ha domandato cosa ci facessi lì, perché lo stavo facendo, con quella genuinità e spontaneità che solo i bambini sanno avere. Io sono rimasto spiazzato e non ho saputo rispondergli perché è difficile spiegare il sentimento della solidarietà a parole, ad un bambino ancora di più. Queste sono esperienze che comprendi affondo solo quando ci sei dentro e le vivi appieno ed è stato per me un grande momento di crescita personale. Alla fine una delle animatrici ha fatto un palloncino a forma di cuore, gliel’ha regalato ed il bambino era contento. Il senso di quello che facciamo sta tutto in questi piccoli gesti: portare gioia là dove c’è la vera sofferenza.
Riguardo le raccolte fondi, invece? Riuscite ad organizzarle?
C’è stata un’iniziativa ad Afragola, un reading di poesie con un collega scrittore, Dario De Lucia. Il reparto di oculistica ha bisogno di molti fondi per l’acquisto di attrezzature, abbiamo in programma di acquistare un macchinario che costa 8.500 euro ed al momento abbiamo già raggiunto la cifra di 4.500 euro. Ogni mese noi dell’associazione ci autotassiamo per raggiungere il budget necessario, siamo un centinaio ed ognuno, nel suo piccolo, nonostante i problemi economici odierni che tutti viviamo, cerca di fare la sua parte per raggiungere il traguardo che ci siamo prefissati.
Nel vostro manifesto affermate “Il miglior modo per essere felici è cercare di rendere felice qualcun altro. Tale associazione ha l’intento di promuovere il sostegno e l’unione tra gli uomini, partendo dai soggetti più deboli: i BAMBINI”. Ci sono associazioni che fanno volontariato per sostenere gli immigrati, altre che si preoccupano della ricerca medica, voi perché avete deciso di aiutare i bambini? La risposta sembra scontata, eppure la vostra scelta poteva ricadere su altro.
Quello che avete citato è il nostro slogan ed il nostro punto di partenza. I bambini sono i soggetti più deboli, sono indifesi ed hanno la necessità di essere salvaguardati da noi adulti. Sono anche io padre e penso che un domani quando ne avremo bisogno chi ci sosterrà, ci amerà e si prenderà cura di noi saranno proprio i nostri figli, dunque adesso che sono ancora bambini tocca a noi preoccuparci per loro. I bambini sono il nostro futuro, senza di loro non può esserci un domani, e vanno difesi.
Adesso sembra un termine talmente abusato che se ne è perso quasi il senso originario ma cos’è per voi la solidarietà, oggi?
La solidarietà oggi può essere raccogliere fondi e cercare di dare una mano economicamente a chi ne ha bisogno ma non solo. La solidarietà può essere qualsiasi gesto: organizzare eventi, fare animazione; partecipare al dolore altrui, restare uniti e stare vicini nel momento del bisogno. La solidarietà è dare sostegno morale, anche senza soldi. Il volontariato è aiutare e donare un sorriso.
L’aereo della solidarietà è un’associazione giovanissima; siete riusciti a crescere in questi primi mesi ed a farvi conoscere?
Non abbiamo molti canali per farci conoscere ed è tutto molto difficile. Non riusciamo ad avere visibilità perché alcune persone sono prevenute nei confronti delle associazioni di volontariato e le guardano con scetticismo, c’è chi ha dei pregiudizi e pensa che lo facciamo per lucrare ma non è così. Per questo motivo associazioni volenterose come le nostre, che non hanno intenzione di utilizzare il denaro per nessun altro scopo se non per beneficenza, vengono penalizzate. Ed è un vero peccato.
Quali sono le prossime attività in programma? Avete progetti per il futuro?
Proprio giovedì scorso abbiamo fatto una riunione per discutere dei prossimi progetti. Sicuramente vogliamo ripetere l’esperienza di organizzare una festa nel reparto di oculistica del Santobono, probabilmente a luglio. Stiamo pensando di organizzare un evento sportivo e di muoverci con alcuni eventi tra Pomigliano d’Arco e Sant’Anastasia ma al momento è ancora tutto in cantiere. Molto presto avrete novità a riguardo, seguendoci sulla nostra pagina Facebook o sul nostro sito www.laereodellasolidarieta.com, dove potete trovare tutte le informazioni necessarie per donare o diventare socio sostenitore ed aiutarci a sostenere le nostre iniziative.