Il Comune di Castel Volturno si è reso protagonista di un episodio di discriminazione negando i sussidi di maternità ad una donna nigeriana, che vive da tempo in Italia, per il mancato possesso del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo. La donna, però, lavora con regolare contratto (pagando quindi le tasse) e possiede un permesso di soggiorno ordinario. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere quindi ha definito quello del Comune come un atto discriminatorio ed ha sanzionato gli enti coinvolti.
La donna in questione è la madre di due bambini di 6 e 3 anni oltre che dei tre gemelli appena nati. Proprio dopo il parto trigemellare aveva fatto richiesta dei sussidi di maternità e quello per nuclei familiari con almeno tre figli minorenni, come riporta nei dettagli Appia Polis.
Non bastava il regolare permesso di soggiorno ed un contratto di lavoro, secondo gli enti comunali. La giudice Capasso è intervenuta a favore della nigeriana, poiché in questo caso la norma invocata dal Comune di Castel Volturno viene scavalcata, in quanto potrebbe creare una disparità tra cittadina italiana ed una straniera e quindi dare vita a un atto di discriminazione.
Ma non finisce qui. La giudice ha infatti, non solo rigettate le richieste del Comune e dell’Inps, ma li ha anche sanzionati per comportamento discriminatorio.