Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Speranza, dopo la riapertura delle scuole, ha fatto un bilancio della situazione per quanto concerne il Coronavirus.
“La Francia avrà bisogno del lockdown totale, noi no se ci comportiamo bene, ma Lazio e Campania sono a rischio“, ha dichiarato Ricciardi in un’intervista rilasciata a La Stampa. Per quanto riguarda la scuola, per stabilire se studenti, insegnanti e famiglie se la stanno cavando bene nella gestione dell’emergenza, Ricciardi afferma che “Servono due settimane per esserne certi, ma la prima impressione è positiva. È stato importante riportare dieci milioni di persone alla normalità, che però va assicurata nel tempo”.
La vita sociale ai tempi del Coronavirus, secondo Ricciardi, può continuare, ma bisogna essere sempre attenti e rigorosi. “Mi pare che nella generalità le mascherine e le distanze vengano rispettate. Anche la maggiore igiene delle mani sta azzerando i casi di malattie come morbillo e rosolia”. In alcune regioni come la Campania, c’è l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto tutto il giorno; al momento però non si può stabilire se questa regola verrà applicata in tutta Italia. “Dipenderà dai contagi. In questa fase tutte le città e le regioni sono ripartite alla pari. In primavera Lombardia e Piemonte erano i territori più colpiti, mentre ora sono Lazio, Campania e Sardegna“.
In Francia è stato proposto un lockdown dal 1 al 20 dicembre, ma in questo momento si trova in una situazione difficile, per cui Ricciardi crede che “Dovrà fare un lockdown totale anche prima. Bisogna tenere presente – osserva – che i contagiati effettivi sono circa cinque volte quelli accertati, ma non è tanto il numero che conta quanto come questo preme sul sistema sanitario. In Francia le terapie intensive di Marsiglia e Nizza cominciano a spostare pazienti a Parigi e questo con i contagi crescenti non può che portare al lockdown”.
Per quanto riguarda invece la possibilità di un nuovo lockdown in Italia, Walter Ricciardi sostiene, anzi, spera sia difficile “Ma tutto dipende dai comportamenti degli italiani. Se saremo bravi non ne avremo bisogno, anche se in alcune zone si sta perdendo il controllo come in Lazio o in Campania”.
Poi fa un paragone tra Francia e Italia, precisando che: “Ci sono delle differenze, per esempio in Francia non c’è la quarantena obbligatoria o in Inghilterra solo da poco le mascherine vanno indossate dal personale dei ristoranti. Certo Spagna, Israele, Belgio, Olanda e Danimarca peggiorano e purtroppo non esiste una strategia comune. L’unica possibilità è limitare i movimenti delle persone da e per gli stati compromessi”.
Ricciardi prevede nel giro di due settimane un peggioramento della situazione, che spera non sia intenso “Con più pressione sugli ospedali anche per l’arrivo di raffreddori e influenze. Per questo è importante il richiamo alle precauzioni e il vaccino antinfluenzale per tutte le età. Va anche ripresa la app Immuni, che consente un tracciamento digitalizzato più tempestivo di quello manuale”.
Infine, per quanto riguarda il picco del contagio afferma che potrebbe essere “A dicembre o a gennaio-febbraio, quando arriverà l’influenza e porterà un po’ di confusione nel riconoscere il coronavirus intasando gli ospedali. Se saremo bravi nel rispettare le misure però supereremo l’una e l’altro”.