Il Tar del Lazio ha annullato la sanzione da 500mila euro che l’Antitrust aveva inflitto a Gori per pratiche commerciali scorrette nell’ambito del servizio idrico, una decisione estesa anche ad Acea Ato 2 che era stata multata con la somma di 1,5 milioni di euro. Le due società si occupano delle forniture idriche, rispettivamente, nell’area vesuviana / agro nocerino sarnese (Gori) e nella provincia di Roma (Acea Ato 2).
Secondo l’Antitrust le società avrebbe costretto i consumatori a pagare somme non dovute rispetto all’acqua effettivamente consumata, sotto l’intimazione di sospensione delle forniture in caso di mancato pagamento. Secondo i magistrati amministrativi – si apprende tramite l’Ansa – “le condotte contestate appaiono in parte conformi alla diligenza professionale pretesa dall’Arera ed in altra parte non in grado di incidere significativamente sulle scelte dei consumatori: ne discende che nessuna delle due pratiche commerciali può essere considerata aggressiva”.
L’Antitrust era intervenuta in seguito alla segnalazione di alcuni consumatori, rinvenendo delle condotte commerciali scorrette. Secondo il Tar, al contrario, l’esame di tutti i termini della vicenda “consente di affermare l’insussistenza della contestata pratica commerciale aggressiva, essendo corrette le procedure di fatturazione, ragionevoli le modalità della riscossione e legittima la minaccia del distacco. Non risulta in alcun modo compressa la libertà di scelta del consumatore”.