I Campi Flegrei si sa sono uno dei vulcani più pericolosi al mondo. Per questo l’intera aerea è costantemente monitorata con strumenti tecnologici all’avanguardia. Ora, come annunciato da Francesca Bianco, ex direttrice dell’Osservatorio vesuviano di Napoli e da agosto alla guida del Dipartimento vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ci si prepara a introdurre rilevatori ancora più efficaci.
Prossimamente saranno infatti installati dei cavi sottomarini per studiare ancora più da vicino e in modo dettagliato la caldaia sommersa. A rivelarlo all’Ansa è Francesca Bianco che spiega:
“Nei Campi Flegrei installeremo, appena ci saranno le condizioni per farlo, un cavo a fibra ottica sottomarina che ci darà soluzioni nuove per la conoscenza della caldaia sommersa. C’è già un sistema integrato multiparametrico all’avanguardia in Italia che studia i Campi Flegrei, il vulcano più attivo del territorio. E’ il sistema Medusa che già funziona per i dati marittimi e che verrà ulteriormente potenziato nei prossimi mesi con questo cavo sommerso. I vulcani – ricorda la scienziata dell’Ingv – in Italia sono tanti, più di quanti ci si immagina. Quello attivo più a nord è ai Colli Albani, poi scendendo ci sono Vesuvio, Campi Flegrei, Etna e i tanti siciliani. In generale li studiamo al meglio con le nostre risorse tecnologiche, in nelle aree urbanizzate su cui facciamo continui monitoraggi“.
L’Osservatori Vesuviano comunica mensilmente e settimanalmente ogni minima mutazione che accade nei Campi Flegrei. Da Maggio il sollevamento sembra ridursi di mese in mese. Questo il bollettino della settimana che va dal 5 al 13 settembre:
“Alla luce dei dati di monitoraggio si evidenzia:
1) SISMOLOGIA: Nella settimana dal 5 all’11 settembre 2022 nell’area dei Campi Flegrei sono stati registrati 36 terremoti di bassa energia (Mdmax= 1.2-0.3).
2) DEFORMAZIONI: Il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione dalla metà di giugno 2022 è di circa 5±2 mm/mese, in diminuzione rispetto ai valori di 13±2 mm/mese registrati nell’intervallo dicembre 2021 – maggio 2022. Il sollevamento registrato alla stazione GPS di RITE è di circa 93 cm a partire da gennaio 2011.
3) GEOCHIMICA: I flussi di CO2 dal suolo misurati nell’ultima settimana non hanno mostrato variazioni significative. Il sensore di temperatura installato in una emissione fumarolica a 5 metri dalla fumarola principale di Pisciarelli ha mostrato un valore medio di ~91°C, al di sotto della temperatura di condensazione del fluido fumarolico (~95 °C).
Sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica sopra delineato, non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine.”