L’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere nuovo Covid Center della Campania
Ott 16, 2020 - Salvatore Russo
L’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere da lunedì prossimo sarà operativo come Covid Center. La notizia già trapelata nella giornata di ieri, è stata confermata ed annunciata ufficialmente questo pomeriggio in conferenza stampa dal Direttore Generale dell’Asl di Caserta, Ferdinando Russo. In compagnia del primo cittadino Antonio Mirra, ha sviscerato i numeri e le funzioni di un ospedale che in queste ore è oggetto di una riconversione con annessa delocalizzazione di visite ambulatoriali e degli attuali degenti presso la struttura di Aversa.
Il nosocomio sammaritano ripercorrerà le orme dell’ospedale di Maddaloni, il primo in Campania ad ospitare solamente pazienti positivi al Covid-19. Saranno complessivamente 52 i posti letti disponibili al Melorio di cui 40 per l’area chirurgica, 4 di area medica e 8 per le terapie subintensive. Queste ultime, all’occorrenza, saranno trasformate in terapie intensive. Rimarranno inalterati alcuni servizi essenziali già fruibili al piano terra della struttura come la farmacia, nefrologia e dialisi in quanto dotati di un accesso separato rispetto a quello che sarà utilizzato per i pazienti Covid.
«Quando l’emergenza sarà rientrata e non avremo più bisogno di Covid Center, tutti quei servizi ritorneranno nella disponibilità del Melorio – sottolinea il Direttore Generale dell’Asl di Caserta -. A Santa Maria cercheremo di portare pazienti non troppo complicati, con un quadro clinico sotto controllo. La scelta è ricaduta su questa struttura perché funzionale allo scopo: ha una struttura monoblocco che ci consente di rispondere allo scopo mutuando l’esperienza veneta che inizialmente aveva accolto i pazienta in reparti ibridi. Ed è successo un macello perché si è ammalato il personale sanitario. Diversamente quando hanno predisposto ospedali solo per Covid i risultati si sono visti. E a Maddaloni possiamo dire che ha funzionato, questa logica ci ha dato ragione. Queste misure servono per limitare il contagio. In queste ore sta avvenendo il rafforzamento del personale – aggiunge Ferdinando Russo – con almeno 10 nuovi infermieri da impiegare da subito. 5 hanno già esperienza pregressa in reparti Covid. Tutti gli altri si stanno formando in queste ore».
Ad anticipare l’intervento del Direttore dell’Asl di Caserta è stato il primo cittadino Antonio Mirra, da ore subissato dalle preoccupazioni di molti cittadini che in questa riconversione intravedono l’alba di un futuro smantellamento dell’ospedale. La paura è quella di perdere un presidio ospedaliero funzionante e dotato di straordinarie eccellenze mediche. Ma il sindaco rassicura tutti e anzi annuncia che l’ospedale, passata la bufera epidemiologica, sarà rafforzato con nuovi servizi: «Già nel mese di aprile venne fuori l’esigenza di aumentare i posti letto, riconvertendo i normali posti letto in posti Covid. Poi la curva del contagio è scesa ma oggi questa operazione si rende indispensabile. Siamo in una fase completamente diversa, c’è una seria preoccupazione. A fronte di questo pericolo con un numero crescente di cittadini ammalati di coronavirus esiste la seria possibilità di non trovare posto. Con tutte le conseguenze che ciò comporta. Di fronte a questa evenienza – aggiunge Mirra – dobbiamo ragionare con senso di responsabilità e solidarietà. Ritengo irresponsabile chi si oppone. Inoltre questa non è una decisione che compete al Comune. Questa è la posizione dell’amministrazione comunale, che aveva ad aprile ed è la stessa oggi. L’Asl ha promesso che l’ospedale sarà rafforzato, tutta l’offerta sanitaria ne beneficerà. Oggi però esiste una esigenza particolare e non possiamo ignorarlo. I reparti che oggi sono stati delocalizzati altrove ritorneranno al Melorio»