Aumentano gli intendenti e le violenze nel weekend. Colpa anche dei fiumi di alcol, spesso servito anche ai minorenni, ogni settimana si contano i danni e i feriti. Per questo associazioni e comitati di Caserta hanno lanciato un appello al Prefetto affinché aumenti la sicurezza di alcune strade e piazze cittadine e garantisca una sana movida.
Come si legge nel comunicato:
“Un maggior impiego di militari in città per prevenire e contrastare la movida selvaggia. E’ l’appello rivolto al Prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, dalle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti e dai comitati civici ‘Vivibilità cittadina’ e ‘STO’. I componenti del Tavolo per la Sicurezza insediato al Comune di Caserta hanno indirizzato a Sua Eccellenza una lettera nella quale evidenziano le conseguenze e le ripercussioni, spesso drammatiche, innescate sul territorio da episodi di aggressività e violenza giovanile. Episodi che stanno peraltro diffondendo un clima di tensione e insicurezza tra commercianti e cittadini. Da qui la richiesta di potenziare i controlli sul territorio che nasce peraltro anche dall’esperienza positiva già messa in atto con l’operazione ‘Strade sicure’ e sulla scorta di quanto già fatto in altre città d’Italia quali Napoli, Roma e Milano dove la presenza in strada dei militari ha contribuito a far accrescere il senso di sicurezza della cittadinanza“.
E ancora:
‘Siamo convinti che l’impiego dell’esercito, al fianco delle forze dell’ordine e della polizia locale, possa contribuire a fronteggiare la deriva cui stiamo assistendo. Spesso queste azioni di violenza, che si ripetono soprattutto nei fine settimana, hanno lo scopo deliberato di sconvolgere la popolazione civile creando un generale stato di disagio e senso di abbandono, offrendo del resto con questi comportamenti anche un esempio negativo per tanti adolescenti oltre ad innescare pericolosi casi di emulazione’.
‘La movida selvaggia – spiega Giuseppe Russo, presidente provinciale di Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Confcommercio Caserta – rischia di accelerare il processo di desertificazione del centro storico che appare sempre meno attrattivo. Il sostegno delle forze di sicurezza aiuterebbe invece a rivitalizzare la città e al contempo consentirebbe ai pubblici esercizi di lavorare in serenità e offrire molti più servizi ai clienti, potendo contare su una platea trasversale e diversificata’.
‘L’obiettivo della nostra richiesta – incalza Ivan Fiorillo, presidente cittadino di Confesercenti Caserta – punta a migliorare la qualità della vita nel capoluogo, vogliamo tutelare tutte quelle attività che vivono di intrattenimento e di sana movida. È chiaro che sono necessari controlli per punire chi trasgredisce e crea disagi, per questo riteniamo più che necessaria la presenza di militari in strada a supporto delle forze di polizia’.
‘I commercianti hanno il diritto di sentirsi tutelati nello svolgimento delle proprie attività – fa notare Cristina Palmieri, socia di Confcommercio Caserta e presidente del comitato STO – un diritto sempre più spesso negato da episodi di violenza gratuiti che si verificano principalmente nelle ore serali e notturne nei punti di maggiore aggregazione del centro storico. Un presidio fisso potrebbe, a nostro avviso, rappresentare un valido deterrente e migliorare il livello di sicurezza della città. Fiduciosi che ciò possa avvenire al più presto, ci impegniamo a denunciare atti illeciti e casi di mala movida e a rispettare le regole e gli orari di chiusura che saranno previsti dalla nuova ordinanza’.
‘E’ bene precisare – ha concluso Rosy Di Costanzo del comitato ‘Vivibilità cittadina’ – che non intendiamo militarizzare la città ma non si può negare l’esistenza di una vera e propria emergenza sociale che va affrontata immediatamente. I cittadini non devono più avere la percezione che a Caserta chiunque possa fare qualsiasi cosa. Servono controlli, buone pratiche e buoni esempi e soprattutto, come spesso evidenziato anche dal tenente colonnello Gianfranco Paglia durante le riunioni del Tavolo per la Sicurezza, bisogna realizzare un ‘modello Caserta’ da esportare’.