Gigino giornaletto. Dal carretto al gazebo vende in strada libri e cultura da decenni
Set 05, 2022 - Salvatore Russo
Gigino Giornaletto. Santa Maria Capua Vetere
Luigi Martusciello conosciuto da tutta la città di Santa Maria Capua Vetere come “Gigino giornaletto“. Non esiste sammaritano che almeno una volta non si è fermato alla postazione che occupa a Piazza Mazzini. Tra i libri che vende quotidianamente rappresenta un pezzo di storia cittadina. Con la sua competenza e simpatia ha conquistato i cuori dei suoi concittadini. Tra classico e contemporaneo, sotto al suo gazebo si trova di tutto per la soddisfazione di ogni gusto. Anche libri antichi e rari.
Gigino Giornaletto. La sua storia
Ha quasi settant’anni, nasce nel cuore di Santa Maria Capua Vetere. Un sammaritano doc che apprende il mestiere dal papà: «Sono nato a via Torre, nel vico Scopa. Mio padre e mia mamma erano di Napoli. Scapparono in provincia di Caserta durante i bombardamenti dei tedeschi. Il mio papà a cui devo tutto, rilegava i libri. Poi cominciò a comprarli, tanti altri era la gente a portarglieli. Li aggiustava e li rivendeva. Ricordo – racconta – ancora a casa quando usava la colla sul fuoco. Ha proseguito poi io e tutto è cominciato qui con un carrettino. Io e mio padre eravamo gli unici a vendere i fumetti all’epoca».
Gigino Giornaletto a Piazza Mazzini
«Nel 1974 misi un chioschetto, poi dopo un periodo di inattività ho riaperto grazie anche al parroco del Duomo, Don Antonio Pagano che mi incitò a proseguire nel mio lavoro. Dal 1984 ho aperto qui a Piazza Mazzini. Attualmente ho dei depositi, dei grossisti dove mi rifornisco ma anche da casa private. Alcuni vogliono disfarsi di libri e mi chiamano. Le case sono diverse, non ci sono più le biblioteche come una volta. Quando ne vedo una piena di libri mi emoziono. In questi ultimi anni si vendono soprattutto i thriller ma anche libri di autori di un certo livello come De Crescenzo, De Giovanni, Stephen King. Oggi la passione per la lettura è un po’ sfumata ma i sammaritani mi vogliono bene – sottolinea Gigino – e molti acquistano e ritornano. Capita che mi raccontano quello che hanno letto e imparo molte cose».
Come nasce il soprannome Giornaletto
«A darmi questo soprannome sono stati i giocatori del Gladiator intorno al ’64-’65. Sono stato e sono un tifoso accanito della squadra. A quei tempi portavo al campo sportivo i fumetti e i giornali. E così loro cominciarono a chiamarmi “giornaletto”. Da allora tutti mi chiamano così».