Caserta – Due beni confiscati alla camorra avranno nuova vita e saranno destinati ad un uso sociale. È quanto accadrà nel casertano dove due villette verranno ristrutturate grazie ai fondi europei e apriranno i battenti tra fine anno e l’inizio del prossimo. Al posto delle abitazioni confiscate ai clan sorgeranno un polo di accoglienza per disabili e un caseificio che darà lavoro alle donne vittime di violenza.
I beni sono due villette di due piani situate una a San Cipriano d’Aversa, confiscata all’esponente del clan dei Casalesi Cipriano d’Alessandro, l’altra a Casapesenna sottratta a Raffaele Capaldo, cognato del boss Michele Zagaria e padre di colui designato a guidare il clan. Come reso noto dalle agenzie di stampa, a San Cipriano nascerà un polo di accoglienza per disabili, a Casapesenna un “caseificio sociale” che darà lavoro a donne vittime di violenza e un luogo di preghiera per la comunità evangelica. Il finanziamento europeo ha visto un investimento nell’immobile di San Cipriano di quasi un milione di euro (950mila euro) mentre sono 1,4 milioni di euro quelli spesi per il caseificio.
Ad occuparsi del cambio di destinazione sono stati i Comuni e Agrorinasce, una società consortile a partecipazione pubblica, composta da cinque comuni (San Cipriano, Casapesenna, San Marcellino, Villa Literno e Santa Maria la Fossa).
A San Cipriano sorgerà il Polo per disabili dal titolo “Dopo di noi. Accoglienza e integrazione per la disabilità” e sarà dato in gestione alla Cooperativa sociale LFS Global Care di Enzo Abate, che già gestisce a Casal di Principe altri beni confiscati in cui cura e assiste i minori affetti da autismo. La particolarità è che è il primo bene che vedrà disabili senza genitori.
“La villa confiscata a D’Alessandro, in via Madonna del Popolo, è costruita su due livelli con ampio spazio/cortile interno. L’immobile è stato oggetto di atti vandalici alla confisca definitiva. Agrorinasce ha predisposto un progetto e una nuova richiesta di finanziamento per il recupero e la valorizzazione dell’intero complesso con una destinazione sociale analoga a quella già predisposta e, in particolare, per la realizzazione di un Centro residenziale e un Centro Diurno che faciliti l’aggregazione e l’inclusione sociale di soggetti affetti da disabilità e in particolare, quelli privi di sostegno familiare.
Il titolo del progetto è appunto ‘Dopo di noi. Accoglienza e integrazione per la disabilità’, in coerenza della recente promulgazione della legge n.112/2016 (contenente “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare”), conosciuta dai più come la legge “del dopo di noi, partendo dal durante noi”.
Nell’immobile confiscato a Raffaele Capaldo, al pian terreno sarà realizzato un caseificio sociale dove saranno assunte donne vittime di violenza, e lo gestirà la Coop sociale Raggio di Sole. Al primo piano è previsto anche un luogo di preghiera per la comunità evangelica.