Napoli – È stato un grande 2015 per i siti archeologici vesuviani, che hanno battuto ogni record di visitatori. Gli Scavi di Pompei hanno registrato 2.978.884 ingressi, gli Scavi di Ercolano 410.069, gli Scavi di Oplonti 54.104, gli Scavi di Stabia 52.861: Pompei segna un + 310.706 rispetto al 2014, Ercolano + 27.264 rispetto allo stesso anno, Oplonti + 3.541, Stabia +12.504 qualificandosi come sito che è cresciuto, proporzionalmente, più di tutti gli altri. Tutti e cinque i siti ammontano complessivamente a 3.505.172 ingressi, + 352.382 rispetto al 2014; nel 2000 i visitatori furono 2.447.355, perciò in 15 anni sono aumentati di più di un milione.
Segno negativo, invece, per lo straordinario Antiquarium di Boscoreale, visitato da 9.254 persone del 2015, 1.183 in meno se confrontato al 2014. Mentre gli altri quattro siti, guardando i dati della Soprintendenza Speciale per i beni culturali di Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia, dall’anno 2000 in poi si caratterizzano per una crescita pressoché costante di visitatori – salvo rare eccezioni – Boscoreale mostra un andamento parecchio irregolare, le cui cause, a prima vista e a nostro avviso, possono essere tre:
– natura del sito: si tratta di un Antiquarium, dunque un museo che espone reperti provenienti dai quattro siti archeologi prima menzionati e dalle ville situate nella stessa Boscoreale, e non di un parco o sito archeologico a cielo aperto, che in quanto tale riceve scarsa attenzione, soprattutto mediatica, nonostante la villa rustica nei suoi pressi;
– disinteresse del comune di Boscoreale nella valorizzazione del sito, che soffre altresì di un’insufficiente segnaletica stradale e si trova in una zona, detta “Piano Napoli”, di edilizia popolare fortemente degradata e interessata da diffusi fenomeni di criminalità organizzata, situazione ultimamente attenuatasi grazie ai numerosi interventi dell’antimafia e delle forze dell’ordine;
– collegamenti disastrosi: se fino a qualche anno fa si vedeva, ogni tanto, circolare un bus nei dintorni dell’Antiquarium, adesso è un fenomeno più unico che raro. La Circumvesuviana e le Ferrovie dello Stato sono lontanissime, il servizio navetta non esiste tranne che in rarissime e speciali occasioni. Per arrivarci serve perciò il taxi, costoso, o l’auto, affrontando la mancanza di adeguata segnaletica. I siti di Pompei, Ercolano e Oplonti sono al contrario ottimamente serviti dalla Circumvesuviana, mentre quello di Stabia non è troppo lontano dalla fermata di via Nocera; anche per Stabia valgono le osservazioni circa una segnaletica piuttosto inadeguata.
Il soprintendente Massimo Osanna ha, tuttavia, fatto più volte intendere con dichiarazioni e gesti concreti che molte novità giungeranno anche per i “siti minori”, in modo da renderli più fruibili. Tra le istituzioni locali c’è chi collabora e chi non sembra troppo interessato. Staremo a vedere, intanto ci godiamo folle di turisti in tutta la Campania, il tutto con Circumvesuviana a mezzo servizio, scarse organizzazione e coordinazione, pochi voli internazionali da e per Napoli in relazione a quanto sarebbe opportuno viste le potenzialità. E ci sono siti, in tutta la regione, assolutamente non sfruttati. Esultiamo, coscienti che bisogna fare molto di più, perché la nostra Terra, generosa, ce lo permette.