Ercolano, inaugurata piazza Salvatore Barbaro: “Prima c’era la camorra, domani la bellezza”


Ercolano Si è svolta nella mattinata del 16 giugno la cerimonia di intitolazione di Piazza Salvatore Barbaro ad Ercolano. Il luogo dove quel tragico 13 novembre 2009 Salvatore fu ucciso per errore, perché aveva la stessa automobile del boss, da oggi porta il suo nome.

“Abbiamo scelto questo luogo per intitolare Piazza Salvatore Barbaro perché è il luogo dove è avvenuto l’omicidio in quel novembre del 2009, ed è giusto che chiunque passeggiando di qua possa ricordare cosa era Ercolano: una città condizionata dalla camorra, ma soprattutto potrà vedere ciò che sarà la nostra città quando terminerà questa passeggiata archeologica. Dove prima c’era la camorra e veniva ucciso un ragazzo innocente, domani ci saranno i turisti, la bellezza, la cultura e la legalità. La battaglia contro la camorra non si vince solo con gli arresti, le condanne e gli ergastoli, ma anche con la buona politica, quello di oggi non è gesto simbolico, ma è uno strumento fondamentale per tenere alta l’attenzione. Indietro non si torna e continuiamo senza sosta la nostra battaglia contro ogni forma di illegalità” – è quanto dichiarato dal sindaco Ciro Buonajuto a margine della cerimonia di intitolazione che ha visto la partecipazione commossa dei familiari e di tante persone che nel corso di questi anni, con il loro impegno e dedizione, non solo hanno accertato la verità su quei tragici fatti, ma hanno mantenuto viva la memoria.

“Questo momento è assai giusto e utile, perché ci ricorda lo squallore morale che è la camorra, che altro non è che quella cosa che porta un giovane a trovare la morte. Oggi siamo qui per ricordare Salvatore, vittima innocente della criminalità, ma anche per confermare la nostra dichiarazione di guerra alla camorra, perché la si combatte nelle aule giudiziarie, ma anche vincendo la nostra battaglia culturale” – ha dichiarato Pierpaolo Filippelli, Procuratore della Repubblica, presso il Tribunale di Torre Annunziata.

Agnese Barbaro, sorella di Salvatore, nel suo toccante intervento, ha sottolineato come “mio fratello non è morto, ma oggi è qui in mezzo a noi, vive nei nostri cuori. Non dimentichiamo quanto accaduto 11 anni fa, quel giorno per noi calò improvvisamente il buio, oggi c’è una nuova luce”.

Alla cerimonia, che è stata preceduta da un momento di dibattito e confronto moderato dal presidente del Consiglio Comunale Luigi Simeone, presso le sale del MAV – Museo Archeologico Virtuale, hanno preso parte oltre ai familiari di Salvatore, i vertici delle forze dell’ordine rappresentati dal Capitano dei Carabinieri Andrea Leacche, dalla dirigente del commissariato di Portici-Ercolano la dottoressa Amalia Sorrentino, e dal Comandante della Guardia di Finanza di Portici-Ercolano, Raffaella Frassine; Raffaele Del Prete, presidente dell’associazione antiracket; Nino Daniele ex sindaco di Ercolano; Giuseppe Scognamiglio di Radio Siani; Luigi Vicinanza, presidente della fondazione Cives, il vicesindaco Luigi Luciani, gli assessori e i consiglieri comunali di Ercolano.


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