Emergono nuovi particolari sulla tragedia che ha coinvolto Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella: secondo le immagini registrate dalle telecamere, contro l’auto dei due giovani sarebbero stati esplosi ben 11 colpi di pistola. A riportare la notizia è Il Corriere del Mezzogiorno.
Le telecamere installate in via Marsiglia a Ercolano hanno ripreso la scena verificatasi nella notte tra giovedì e venerdì scorso, quando Tullio e Giuseppe sono morti. Vincenzo Palumbo, l’autotrasportatore e proprietario della villetta accusato del loro omicidio, li avrebbe scambiati per due ladri.
L’arma utilizzata è una Beretta calibro 40, che l’indagato deteneva regolarmente. Stando ai risultati delle prime indagini, l’uomo avrebbe tenuto la pistola sotto al letto dopo aver subito il furto di un’auto lo scorso 4 settembre. In quella notte tra giovedì e venerdì, Palumbo ha riferito di essere stato svegliato dall’allarme della sua abitazione.
A quel punto, secondo la sua versione dei fatti, l’uomo si sarebbe affacciato e avrebbe visto un individuo che si allontanava dalla sua villetta per dirigersi verso una Fiat Panda bianca, dove un’altra persona lo avrebbe aspettato con il motore acceso.
Le immagini riprese dalle telecamere, invece, sembrano mostrare una situazione diversa. Dal video gli inquirenti hanno dedotto che i colpi di pistola sarebbero stati esplosi mentre l’auto era in movimento. Il filmato sembra contraddire la versione di Palumbo anche per quanto riguarda il numero dei colpi esplosi.
Gli investigatori hanno appurato infatti che il proprietario della villetta avrebbe esploso 11 colpi, dei quali cinque avrebbero raggiunto la vettura. Palumbo, al contrario, ha riferito di aver sparato quattro o cinque volte, nonostante l’arma si fosse inceppata già dopo il primo colpo. La Procura ha chiesto quindi la convalida del fermo per l’autotrasportatore.
“La dinamica dei fatti – si legge in un comunicato a firma del procuratore – per il numero, la sequenza e la direzione dei colpi esplosi, così come ricostruita attraverso le indagini fin qui svolte, appare rivelare una condotta intenzionalmente e senza giustificazione rivolta a cagionare la morte violenta“.
Nella nota il pm ha precisato di aver deciso di divulgare queste notizie prima della decisione del giudice in merito alla convalida del fermo. Questa decisione è stata presa “in ragione dell’obiettivo interesse pubblico ad una corretta informazione correlato allo straordinario allarme sociale per i fatti per cui si procede e alla necessità di prevenire la diffusione di informazioni non corrette e persino fantasiose, comunque pregiudizievoli all’ulteriore necessario corso delle indagini preliminari”.