Sta facendo molto discutere l’ennesima aggressione avvenuta ai danni del personale sanitario campano. L’ultima riguarda due infermiere che sono state colpite con calci, pugni e un ombrello da alcune persone che non volevano aspettare il proprio turno all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco.
Secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto, gli aggressioni venivano da Ercolano. Per questo il primo cittadino, Ciro Buonajuto, ha pubblicato sul suo profilo social un post di condanna e di solidarietà alle infermiere:
“La preoccupazione per lo stato di salute di un parente non giustifica nessun atto di violenza o aggressione ai danni del personale medico e sanitario. Quanto è accaduto lunedì sera al pronto soccorso dell’Ospedale Maresca di Torre del Greco è inqualificabile. Ho avuto modo di sentire telefonicamente una delle infermiere aggredite, è ancora scossa e provata da quanto accaduto. Solidarietà e vicinanza al personale sanitario coinvolto, ai tantissimi medici e infermieri che ogni giorno ci mettono il cuore e l’anima per stare vicino ai pazienti e ai loro familiari“.
Anche il sindacato degli infermieri Nursing Up ha condannato tale episodio riportando il racconto di Martina, una delle infermiere aggredite.
“Apprendiamo che all’ospedale Maresca di Torre del Greco erano in quattro, tre donne e un uomo. Era lo scorso 28 marzo. Martina era al box del pronto soccorso e per banali motivi, prima l’hanno colpita con un ombrello, poi l’hanno picchiata, tutti insieme. Come in una spedizione punitiva, come nel far west.
Calci e pugni: attimi di violenza senza fine, che potevano anche finire per peggio per una ragazza, per una infermiera, che ora, oltre alle conseguenze fisiche, dovrà combattere a lungo, come accade a tanti operatori sanitari, con le traumatiche “cicatrici” psicologiche di quanto accaduto. La Campania poi, rimane in assoluto tra le Regioni che fanno registrare il maggior numero di episodi di violenza, oltre 60 solo quelli ufficiali denunciati nel 2021, ma sopratutto le donne, le nostre infermiere, sono le vittime sacrificali, con il 78% delle aggressioni fisiche e psicologiche che si concentrano sul personale femminile“.