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VIDEO/ Ercolano, distrutto il negozio del candidato sindaco: “Non è una coincidenza”

Vandalizzato e distrutto nella notte il negozio di Piero Sabbarese, il primo candidato sindaco alle elezioni amministrative di Ercolano che si terranno nel 2026. Sabbarese ha pubblicato sui social il filmato in cui si notano le condizioni del locale, tra vetri e arredi rotti e merce sparsa per terra.

Distrutto il negozio del candidato sindaco di Ercolano Piero Sabbarese

Il colpo dei criminali è avvenuto nella notte. La triste sorpresa per Sabbarese proprio il giorno precedente al primo incontro organizzato con i cittadini e la stampa a Pugliano, che doveva tenersi venerdì scorso e poi rimandato a causa della pioggia. Il candidato primo cittadino si è lasciato andare ad un commento, dove all’amarezza per quanto accaduto è seguita la manifestazione della volontà di proseguire per la propria strada.

Distrutto il negozio del candidato sindaco di Ercolano

Due anni fa mi fecero trovare in giardino e nella campana del negozio 4 bossoli di pistola. Oggi, alla vigilia di un evento, dove presentiamo la mia candidatura a Sindaco, ma soprattutto un progetto di uomini e donne che non hanno paura di denunciare, subisco la devastazione fisica del mio negozio, fatto ammantato da uno pseudo furto a cui non credo. Semplicemente perché non credo alle coincidenze. In questi anni ho denunciato più volte il problema legato alla sicurezza, al ritorno dello spaccio di droga alle orde di ragazzi che scorrazzano sui motorini senza casco e che invadono zone della città, spesso aggredendo anche i residenti”.

“Queste cose le ho sempre dette in Consiglio Comunale. Qualche volta suscitando anche l’ira di qualcuno che avrebbe dovuto aiutarci, invece… Non credo ai complotti, ma abbiamo visto i video delle persone che hanno compiuto il crimine, non sono ladri, almeno non solo, perché chi ruba non perde 6 minuti su 7 a vandalizzare. Volevano distruggere. Io non credo al caso e alla vigilia di un appuntamento così importante non è una coincidenza, soprattutto dopo alcuni fatti accaduti anni fa”.

“Mi dispiace perché questo posto per me non è solo un luogo di lavoro. Ma è la nostra casa. La casa di Michele, la casa di Florinda, la casa di Veronica, la mia casa. Nel frattempo ringrazio tutte le persone che mi sono vicine, che da stanotte sono venute anche solo per stendere la loro mano sulla mia spalla”.

“A loro dico grazie, invece ai farabutti che hanno fatto quello che hanno fatto, gli auguro la pace nel cuore, perché evidentemente non la conoscono, non sanno che lusso sia guardarsi allo specchio con dignità e dormire sereni. Domani presento la mia candidatura, chissà che non ci siano anche loro tra la gente. Noi li accoglieremo con il sorriso e li inviteremo a cambiare vita. Anche per quello si può. Continuiamo il cammino”.