Anna Campagna, suocera di Samuel Tafciù ha comunicato tutto lo strazio per la perdita del 18enne marito della figlia nella tragica esplosione avvenuta ad Ercolano in una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio. La donna, attraverso numerosi video pubblicati sui social, ha espresso l’immenso dolore che sta vivendo la sua famiglia. “La tua assenza ci ha uccisi due volte, chi ha sbagliato pagherà. Che diremo alla nennella?”.
Un dramma incredibile, raccontato in quegli attimi surreali a due passi dall’edificio in cui Samuel, assieme a Sara e Aurora Esposito, stava lavorando per la prima volta quando è stato ucciso con le gemelle 26enni.
“Quello che posso fare io è comprare il latte e i pannolini alla bambina. Sono mamma di cinque figli, oggi giorno qua a Napoli si sa come funziona. Chi ha sbagliato deve pagare, perché a 18 e 19 anni dei ragazzi non possono morire così. Non vendevano droga, sono andati a fare fuochi d’artificio. Il primo giorno di lavoro guardate che è successo.
Lui ha lavorato a giugno, luglio e agosto, in regola con i documenti, ma non aveva ancora ricevuto i soldi delle buste paga. Allora tramite amici aveva trovato questo lavoro, è successo tutto tra sabato e domenica. Oggi (lunedì, ndr) era il primo giorno di lavoro. Era il marito di mia figlia, 18 anni compiuti a giugno. Noi sapevamo solo che andava a lavorare in una fabbrica di fuochi d’artificio, non sapevamo in quale schifezza stava. Credevamo fosse un lavoro per così dire fisso, con i documenti in regola. Era il primo giorno di lavoro, non aveva avuto nessun contratto”.