Benedetto Cozzolino, l’abate di Resina che aprì il mondo ai sordomuti di Napoli

Pochi sanno  che la strada percorsa ad Ercolano,  Via Bendetto Cozzolino, è dedicata ad un importante abate del XVIII secolo, il quale rivoluzionò la vita dei sordomuti  durante il regno di Ferdinando IV, re di Napoli.

Benedetto Cozzolino (Resina , 1757 – Napoli, 1839 ) è stato un sacerdote caritatevole che iniziò la sua opera di  accoglienza dei sordomuti nella sua casa a Resina. Ma questa esperienza era purtroppo destinata a non avere seguito, data la poco esperienza dell’abate. Egli decise allora di recarsi a Roma, dove era sorta la prima scuola per i sordomuti, e imparò il metodo dell’abate Tommaso Silvestri. Di ritorno da quel viaggio, finanziato da Ferdinando IV, decise di adottare lo stesso metodo a Napoli. Iniziò così la sua nuova esperienza di insegnamento nella sua rinnovata scuola, praticando prevalentemente la tecnica orale.  Fu questo un modo per evitare che i sordomuti, relegati ai margini della società e privi di istruzione, mendicassero per le strade.

La scuola nacque nel 1788, era aperta a entrambi i sessi e inizialmente era operativa soltanto tre volte a settimana; in seguito divenne operativa a tempo pieno, dato l’aumento degli iscritti. Le lezioni erano impartite sia con il metodo mimico-gestuale che con l’insegnamento della parola.

Benedetto Cozzolino fu il Direttore dell’ Istituto fino al 1839, anno della sua morte.

La scuola di Napoli per sordi fu la seconda ad essere realizzata dopo quella di  Roma, e la prima ad essere riconosciuta dal Governo.

Giuseppe Bonaparte, re di Napoli dal 1806 al 1808, ha il merito di aver approvato il primo regolamento speciale dell’Istituto, che prevedeva un regime di convitto affinché quell’Istituzione “…possa appieno rispondere al bisogno di accogliere quanti più si potranno infelici sordomuti disseminati per il Reame”.


Nel 1816, sotto il regno di Ferdinando I fu riformato l’organico del personale e l’abate Benedetto Cozzolino divenne il Direttore.  La scuola venne spostata presso piazza Carlo III, in una parte del palazzo “Real Albergo dei Poveri”, dove dal 1819 si aprì l’istituto per sordomuti. Dopo la metà del  XIX secolo la scuola attraversò un periodo di crisi che superò grazie al direttore Ernesto Scuri (1854 – 1927 ).  In quello stesso periodo Napoli vide il sorgere di un ulteriore istituto per i sordomuti fondato dal Sacerdote Luigi Aiello ( 1819- 1866 ) con l’assenso del re Ferdinando II.

Sotto la direzione del Professore Decio Scuri, figlio del precedente direttore Ernesto Scuri, che operò tra il 1905 e il 1980, il complesso si arricchì di nuovi servizi come il centro audiologico e foniatrico. Negli anni seguenti a causa di una calo di iscrizioni e del sisma che colpì la città di Napoli nel 1980, l’attività per sordi cessò e gli alunni vennero tutti trasferiti all’Istituto salesiano di Aiello. Ora il complesso “Real Albergo dei Poveri” è inagibile e per molti sconosciuto. Ma è importante ricordare la sua storia per l’attività svolta e soprattutto per l’evoluzione a cui ci ha preposto, ossia quella di non escludere i sordi e di integrarli nelle attività quotidiane e  sociali senza alcun tipo di emarginazione . Per l’epoca fu un passo davvero rivoluzionario da parte dell’ abate  Benedetto Cozzolino, in un periodo di arretratezza sociale per il nostro paese.