Natavot, Jattura e Paliat: ecco le nuove birre KBirr che parlano napoletano!
Dic 19, 2015 - Andrea Chiara Grillo
Etichetta birra "Natavot"
Chi non si è mai reso protagonista di insolite gaffe, in un pub o in una pizzeria, leggendo nomi di birre impronunciabili? Solitamente la conseguenza più immediata per evitare figuracce è optare per una birra di facile lettura o accodarci alla preferenza dell’amico di turno.
A partire da gennaio 2016, sarà più semplice orientarci nella scelta della nostra birra preferita soprattutto se i nomi che leggeremo nel menù saranno: Natavot, Jattura e Paliat.
Queste nuove bevande dalla declinazione simpatica ed originale sono prodotte dal birrificio K BIRR e si rivolgono a tutti i partenopei alla ricerca di una birra non solo dal nome familiare ma anche dal sapore totalmente artigianale.
E’ Fabio Ditto la mente di quest’idea accattivante oltre ad essere il creatore del progetto Loco For Drink.
L’azienda Loco For Drink, presente nel settore della distribuzione e importazione di bevande in generale, vanta di una vasta quantità di prodotti per metter d’accordo ogni gusto ed esigenza.
Non ci resta che provare Natavot, Jattura e Paliat e, nel frattempo, ecco una breve intervista a Fabio Ditto per avere informazioni, dettagli e curiosità sulle etichette di queste birre che presto ordineremo.
Chi è Fabio Ditto e come è nata questa passione?
Mi definisco un sognatore napoletano, sin dall’età di 8 anni ho iniziato a recarmi in Germania perché ho avuto la fortuna di avere una zia bavarese.
Con il passare del tempo i miei viaggi in Germania, sia per studio sia per piacere, sono diventati più frequenti così come le richieste dei miei amici di portar loro la famosa birra tedesca.
E’ stata questa la spinta per entrare a far parte del settore della produzione di birre.
Mi ritengo fortunato perché sono riuscito non solo a realizzare il mio sogno di importare birra per diffondere questa cultura ma anche a trasformare la mia passione in lavoro.
Attualmente la mia azienda, Loco for Drink, opera nel settore dell’importazione/distribuzione di birre ed ha un know-how di circa 22 anni. Dopo un lungo percorso ho deciso anche di produrre birre campane.
Il birrificio si chiama K BIRR e il nome prende spunto dalla mia esclamazione di gioia (“Uà, ch’ birr!) quando il mastro birraio ha trovato la ricetta giusta.
Come mai l’idea di dare un nome in dialetto napoletano alle birre?
Un po’ per differenziarci dalla comunicazione classica dei birrifici, un po’ per dare un accento partenopeo. Questo prodotto sarà venduto sia sul mercato nazionale che internazionale, non limiteremo quello che sarà il futuro. E’ divertente pensare come il nome delle birre in dialetto napoletano potrà essere letto in maniera differente a seconda delle lingue.
Entrando nel dettaglio, quali sono le caratteristiche di NATAVOT, JATTURA E PALIAT?
NATAVOT ha, sull’etichetta, un’immagine stilizzata di San Gennaro. La birra si chiama così sia perché ogni anno i napoletani chiedono, per l’appunto “Natavot”, il miracolo a San Gennaro, sia perché è una Lager molto beverina, per cui dopo una, ne vuoi bere subito un’altra.
JATTURA è una Scotch Ale e ha, sull’etichetta, il simbolo di un corno stilizzato. L’immagine è un mix tra sacro e profano proprio perché noi napoletani siamo molto credenti e allo stesso tempo molto scaramantici.
PALIAT è un Imperial Stout creata con materie prime molto ricercate. L’immagine che la rappresenta è quella di un mastino napoletano. Il nome Paliat è relativo alla sua elevata gradazione alcolica (oltre 9°).
Quali sono i progetti per il futuro?
Il 21 dicembre a Giugliano – zona industriale ASI dalle ore 12,00 ci sarà l’evento BEER CHRISTMAS PARTY dove saranno presentate in anteprima le nuove birre. Sarà possibile degustare oltre 60 tipologie di birre sia italiane che importate in giro dal mondo (Belgio, Scozia, Inghilterra, Olanda, Irlanda, Stati Uniti, Giappone). Ad ogni desk saranno presenti anche dei Beer Sommelier per aiutare gli ospiti nella scelta e per soddisfare ogni loro curiosità. E’ un evento in collaborazione con molte aziende del settore gastronomico ed è rivolto principalmente agli operatori del settore e agli esperti di comunicazione ma anche agli appassionati del mondo della birra.