Napoli – Nuove speranze per i malati di tumore, legate una nuova opportunità di cura attraverso Truebeam, il nuovo acceleratore lineare di cui si è dotato il Policlinico Universitario Federico II di Napoli. Oltre a cure più moderne, un dato importante risiede nel fatto che i pazienti, da tutto il Sud, non saranno costretti a trasferirsi al Nord, con un sensibile risparmio economico per le famiglie.
Da oggi i pazienti oncologici di Napoli, della Campania e del Sud possono contare su una moderna apparecchiatura per la radioterapia dei tumori. Presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, è entrato in funzione il nuovo acceleratore lineare TrueBeam della ditta americana Varian, leader del settore, che consente di erogare tutti i tipi di trattamenti possibili con i raggi X, quali la radioterapia conformazionale, ad intensità modulata, stereotassica e la radiochirurgia.
“L’acquisizione di questo grande impianto per la radioterapia è un poderoso passo avanti per la sanità campana che ha per troppo tempo assistito a fenomeni di migrazione sanitaria di pazienti oncologici proprio a causa dello scarso numero di centri pubblici di radioterapia” sottolinea Arturo Brunetti, vice direttore del Dipartimento di Diagnostica Morfologica e Funzionale, Radioterapia, Medicina Legale del Policlinico Federico II.
Ottenuto grazie al finanziamento europeo PON 2007-2013, l’acceleratore lineare offre una significativa opportunità ai pazienti campani e posiziona il Policlinico Federico II tra le strutture all’avanguardia del territorio nazionale ed europeo nell’ambito della radioterapia.
“La radioterapia è uno strumento formidabile per la terapia dei tumori – commenta Roberto Pacelli, responsabile del Programma Infradipartimentale di Radioterapia dell’AOU Federico II- con questo nuovo apparecchio potremo trattare anche quei pazienti oncologici che per particolari situazioni necessitano di trattamenti tecnologicamente evoluti in grado di garantire la massima selettività nell’erogare la dose di irradiazione al tumore risparmiando i tessuti sani”.
Possono essere trattati anche i pazienti oncologici che hanno necessità di maggiore selettività nella dose di irradiazione.