L’eredità che le hanno lasciato papà Bob e zio John non è un peso per lei, ma solo una bussola che le indica il cammino. Kerry Kennedy, scrittrice e attivista americana, è una paladina dei diritti umani, e da sempre lavora per sostenere gli ultimi, i più deboli.
La donna è presente all‘Ischia Global Fest e il suo biglietto da visita è il tema della diversità. Ai microfoni del Corriere del Mezzogiorno, tra le altre cose, ha parlato anche di Napoli e della Campania, che hanno un posto speciale nel suo cuore: “Sono stata benedetta per aver visitato questa parte d’Italia fin dal 1974 ed è sempre stato un luogo di incomparabile bellezza, di gioiosa vitalità. Da cinque anni mi dedico a questo festival insieme a Pascal. E certo, oltre ai diritti, non è male sapere che potrai godere di un cibo unico e di terme che sono un dono degli dei”.
Su Napoli: “Napoli è il segreto turistico meglio custodito. Scendi al porto e senti di essere vivo. Ti giri intorno e sei avvolto da una cultura che abita chiese e palazzi. Adoro Pompei, e ogni volta che ci ritorno apprendo qualcosa di nuovo sul mondo antico. E ancora la Costiera Amalfitana con borghi e terrazze che sembrano precipitare in mare. Qui ho imparato che se i pomodori sono dolci non c’è bisogno del dessert”.
Cosa ruberebbe alla città partenopea: “La parte migliore di questa terra è la gente. Non è dove siete, ma con chi siete che conta. E non esiste posto migliore di questo”.