Hanno vinto numerose malattie, ma non ancora la reticenza degli stessi pazienti e persino di qualche medico. Proprio per questo sono moltissimi i dibattiti sorti in merito all’utilizzo dei vaccini negli ultimi tempi: da chi crede che vadano fatti senza se e senza ma, a coloro i quali ne fanno volentieri a meno anche per i propri figli, passando per sindaci che hanno già vietato l’ingresso a scuola a chi non li farà o invece per quelli che fanno campagne pubbliche contro le vaccinazioni.
Anche in Campania il problema è più vivo che mai, visto che l’idea che i vaccini possano nuocere alla salute, piuttosto che difenderci dalle malattie, sta facendo sempre più capolino presso i genitori della nostra Regione, soprattutto per quel che concerne il morbillo. Secondo i dati forniti dalla Federazione Campana Pediatri – riportati dal portale IlMattino.it – sarebbero solo 83,66 % i bambini vaccinati contro questa malattia per la quale ancora ad inizio secolo si moriva. Una cifra apparentemente elevata, ma che in realtà è ben al di sotto della soglia di sicurezza fissata dall’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), pari al 95%.
Proprio per questo motivo l’ipotesi che prossimamente in Campania possa esserci una nuova pericolosa epidemia di morbillo non è così fantascientifica, almeno stando alle parole di Fulvio Turrà, presidente della stessa Federazione Campana Pediatri: “Una malattia altamente contagiosa che può causare complicazioni anche gravi, come polmoniti (1 caso su 20 pazienti infetti), encefaliti (1 caso su 2000 pazienti infetti) e persino morte (1 caso su 3 mila pazienti infetti). Basta pensare che un solo paziente affetto riesce a contagiare in media 15 soggetti non protetti che a loro volta contageranno altri“.
Per tali motivi la Fimp e la Fimmg, due federazioni mediche, hanno lanciato l’allerta, alla quale la Regione sembra voler rispondere innanzitutto con corsi di aggiornamento per i dottori, per i quali sono previste sanzioni esemplari se dovessero rifiutarsi di vaccinare i bambini o suggerire ai loro genitori di non farlo.