Aveva solo 3 anni la bambina che, di recente, in seguito ad una crisi respiratoria, è deceduta in un ospedale di Napoli. Quando è arrivata alla struttura sanitaria i medici hanno provato a rianimarla ma con scarsi risultati: il cuore della piccola ha smesso di funzionare poco dopo il suo ricovero.
Dopo la morte constatata sono giunte le visite di accertamento. E queste hanno portato informazioni molto spiacevoli: sul corpo della bambina apparivano lesioni che riconducevano a segni di abusi sessuali. Pertanto, si è proseguiti con l’autopsia, per disposizione della Procura di Nola, la quale ha aperto un fascicolo a riguardo e decretato una squadra che indagasse sui fatti, tra cui anche un ginecologo-sessuologo. Secondo La Repubblica, che racconta la vicenda non rendendo pubblici i nomi di vittima e familiari, gli esperti hanno visitato a fondo la piccola per constatare la natura delle lesioni e, a questo punto, la causa del decesso.
Ne è emerso che la piccola è deceduta per cause naturali, quindi non collegate assolutamente ad eventuali abusi sessuali, pertanto riconducibili alla crisi respiratoria per cui è stata ricoverata.
Ma le visite dicono anche che i segni di violenza sessuale ci sono e dimostrano una violenza ripetuta nel tempo. Tuttavia, ogni cosa è da sottoporre ad accertamento. Gli approfondimenti potrebbero rivelare erronea questa prima diagnosi e le lesioni potrebbero essere state causate da altri fattori.
Gli inquirenti sono cauti circa questa pista, anche perché finora nessuno sembra essere coinvolto in questo macabro scenario, né tra i familiari, né tra le persone attorno alla famiglia.
Il contesto è molto differente da quello dei recenti episodi che hanno visto il Parco Verde protagonista negativo della cronaca campana. Tuttavia, ogni apparenza è labile e potrebbe sempre nascondere verità dure. Pertanto le forze dell’ordine continuano il loro lavoro, predisponendo ulteriori accertamenti per le indagini.