Napoli, 32mila non pagano le tasse: i soldi recuperati andranno ai più poveri
Ago 05, 2016 - Chiara Cepollaro
Solo nel 2015 la lotta all’evasione, da parte del Comune di Napoli, ha portato nelle casse della città ben 46 milioni di euro: 35 dalla Tari e 11 dall’Imu e l’Ici; le somme per il 2016 sono in crescita, poiché solo 65 milioni arriveranno dagli evasori della Tari, mentre 13 da Imu e Ici.
Sono le cifre che Luigi de Magistris ha portato al Consiglio Comunale durante l’approvazione del bilancio, il quale è stato definito dal primo cittadino “di mantenimento”. Entro il 15 dicembre sarà infatti presentato il bilancio pluriennale. Fatto sta che, a detta di de Magistris, le casse della città sono povere a causa di “Roma, dove si mettono in campo politiche di austerità. Se oggi siamo nudi è perché così ci hanno lasciati per 5 anni”.
La decisione importante, inoltre, è avvenuta in merito al reddito di cittadinanza: i fondi per finanziarlo non arriveranno più dall’abbassamento della soglia di esenzione Irpef (da 15.000 a 10.000 come si era pensato), ma proprio dai soldi recuperati con la lotta all’evasione. In questo modo, non si toglieranno soldi alle famiglie per darli ad altre famiglie, ma si investirà sul sociale con le ricchezze derivanti dall’illecito.
E si tratta di grosse cifre, poiché si parla di 9 mila evasori totali e 23mila parziali. 5 milioni quindi destinati, per ora, al reddito di cittadinanza, ma è una cifra destinata ad alzarsi e se il Comune non sarà soccorso dal governo, si spera entri in campo la Regione, probabilmente con il sostegno dei fondi europei.